#Confindustria: Vincenzo #Boccia è Il Nuovo Presidente ..Per Soli 9 Voti

Testa A Testa Durissimo Con Alberto Vacchi

31 Marzo 2016   13:14  

Vincenzo Boccia è stato designato nuovo presidente di Confindustria. Lo ha deciso il consiglio generale che si è riunito oggi a Roma.

Per l'elezione definitiva si dovrà attendere l'assemblea privata del 25 maggio in cui saranno chiamati a votare circa 1.400 imprenditori.

Boccia ha superato l'altro candidato in corsa, Alberto Vacchi.

Su 198 aventi diritto, hanno votato in 192: Boccia ha ottenuto 100 voti, Vacchi 91 e una sola scheda bianca.

Durante la votazione, è stato tributato un lungo applauso al past president Vittorio Merloni che non è potuto venire a votare.

Immediato il riconoscimento della vittoria di Boccia da parte dell'altro candidato, Alberto Vacchi:

Faccio i miei migliori auguri a Vincenzo Boccia, quello che non deve esistere ora è una spaccatura all'interno di Confindustria.

Vacchi, uscendo dal Consiglio generale degli industriali ha aggiunto che

Il minimo scarto con Boccia è a testimonianza di una Confindustria che ha due posizioni diverse. Ora la priorità è identificare una squadra molto forte, perché le sfide del prossimo futuro non saranno banali. Io avevo un certo tipo di programma, con un certo tipo di profilo, ma gli associati sono sempre quelli che devono decidere e hanno fatto una scelta che non è necessariamente negativa. Spero che sia una scelta calzante per Confindustria e tutti noi.

ha aggiunto Vacchi.

"Vincenzo Boccia saprà creare la giusta discontinuità". Lo ha affermato Emma Marcegaglia, lasciando il consiglio generale di Confindustria.

Marcegaglia si è detta "molto felice" per la designazione di Boccia: "E' una persona di grande esperienza e con un programma forte". Anche Vacchi "è una persona di grande valore - ha proseguito - e ha lavorato con savoir faire".

Quanto allo scarto di soli nove voti tra Boccia e Vacchi, Marcegaglia si è detta convinta che "la Confindustria si ricompattera' anche questa volta.

Durante il voto - ha aggiunto - c'era un clima molto tranquillo. La storia di Confindustria ci insegna che si trova sempre l'unità".

Ecco i punti principali del programma di Boccia.

- FUTURO DELL'ITALIARESTA IN EUROPA, CON L'EUROPA: le regole vanno rispettate da tutti, anche in termini di flussi migratori. Non c'è alternativa all'Europa. Serve un disegno comune, una vera e propria Agenda per la Competitività Europea.

- ECONOMIA ITALIANA E BASSA CRESCITA: tre fattori hanno pesato in maniera determinante. Il primo è l'inefficienza del settore pubblico e la cattiva allocazione delle risorse. Il secondo è stato il grave peggioramento nel corso degli anni della qualità delle istituzioni dalle quali dipende la crescita: dalle leggi, alla giustizia, alla macchina amministrativa. Il terzo fattore è la bassa produttività, derivante principalmente da un sistema disfunzionale di determinazione dei salari.

- RILANCIARE LA 'VOCAZIONE INDUSTRIALE' DEL PAESE: questo richiede innanzitutto di affrontare le leve di competitività e puntare su alcuni driver tecnologici.

- RELAZIONI INDUSTRIALI: il cuore della questione è fare del livello aziendale di contrattazione la sede dove realizzare lo scambio cruciale tra miglioramenti organizzativi e di produttività e incrementi salariali, con facoltà di derogare al contratto nazionale. Fa eccezione ovviamente il settore delle costruzioni.

- CREDITO, FINANZA PER LA CRESCITA E RETI D'IMPRESA: i mercati internazionali offrono innumerevoli opportunità. Per coglierle servono imprese patrimonializzate e capitalizzate. Serve una definizione di una politica del credito incentrata su tre aspetti: potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI e la razionalizzazione dei Confidi; un supporto diretto alle imprese; la revisione del quadro regolamentare a livello internazionale, per puntare a regole rigorose ma non oppressive. Dobbiamo poi costruire una finanza al servizio delle imprese.

- RIFORMA DELLO STATO: quella dello Stato resta la riforma delle riforme per sbloccare il Paese. Rientrano in questo capitolo le semplificazioni, la riforma delle giustizia e quella dell'amministrazione pubblica.

- QUESTIONE FISCALE: il nostro sistema resta oppressivo nei carichi e negli adempimenti. Continuiamo a pagare non solo troppe tasse, ma anche cattive tasse. Dovremo allora ragionare sulla possibilità di un grande scambio: basse aliquote, base imponibile semplificata, da un lato, fine della moltitudine dei trattamenti privilegiati, le famose 'tax expenditures', dall'altro.

- QUESTIONE ENERGETICA: nonostante significativi miglioramenti, vi sono ampi spazi su cui intervenire per ridurre il costo dell'energia e rimuovere le barriere tecniche e strutturali che limitano la libera circolazione dell'energia a livello europeo.

- CAPITALE UMANO: non possiamo pensare di affrontare le sfide tecnologiche del futuro senza avere le competenze tecniche.

- INTERNAZIONALIZZAZIONE: valorizzare il made in Italy nel mondo deve essere per noi una missione.

- NOSTRI SUD: chi conosce il Paese sa che esistono i Sud. Il nostro Mezzogiorno non ha bisogno di politiche speciali, ma, piuttosto, di politiche più intense, ma uguali a quelle necessarie per il resto del Paese.

- DRIVER DEL CAMBIAMENTO TECNOLOGICO: oggi l'unica strada che abbiamo a disposizione per difenderci dalla concorrenza dei Paesi a basso costo di manodopera è quella di puntare su produzioni ad alto valore aggiunto, investendo in tecnologia e innovazione. Serve investire in infrastrutture materiali e immateriali. Serve un piano strategico nazionale per l'adozione delle tecnologie digitali, il grande driver del cambiamento tecnologico e della crescita, dove purtroppo il nostro Paese è rimasto drammaticamente indietro.

- SOLE24ORE e LUISS: del gruppo editoriale di Confindustria va rafforzata l'indipendenza economica, definendo la mission e presidiando il rispetto della linea editoriale nell'autonomia totale dei giornalisti. L'Università va ancora sostenuta nei suoi programmi per l'eccellenza accademica e lo sviluppo internazionale.


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Confindustria, Vincenzo Boccia - foto da twitter @GIConfindustria
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