Confindustria: senza termovalorizzatori l'Abruzzo rischia l'emergenza rifiuti

05 Luglio 2011   13:56  

Mauro Angelucci, Presidente di Confindustria Abruzzo interviene sul dibattito termovalorizzatori in Abruzzo.

“Non sono più rinunciabili decisioni su gestione smaltimento dei rifiuti e recupero energetico. Confindustria Abruzzo non può esimersi dall’esprimere, ancora una volta, la massima preoccupazione per la situazione che, in assenza di un efficiente sistema di smaltimento dei rifiuti, si sta determinando anche in Abruzzo.”

Confindustria auspica quindi che l’esperienza della Regione Campania sia di monito e possa contribuire ad indurre il mondo produttivo, le istituzioni e i comuni cittadini a riflettere sulla opportunità di intervenire sulla materia assumendo urgentemente dei provvedimenti.

Ecco perché, proprio ad evitare che il problema diventi vera emergenza anche in Abruzzo, Confindustria ritiene indispensabile che vengano assunte e messe in atto dagli organi competenti, immediatamente e senza nessuna incertezza, tutte le decisioni utili e le misure necessarie nel quadro di una programmazione strutturale e lungimirante, capace di anticipare le situazioni di criticità.

Il problema, peraltro, investe anche la competitività e l’attrattività della regione, perché incide direttamente sui costi e sulla produttività delle imprese, oltre che sull’immagine stessa del Territorio.

In tal senso, Confindustria caldeggia e sostiene da tempo la necessità di un sistema di smaltimento efficiente che, in linea con le regioni ed i Paesi europei più avanzati, promuova e raggiunga elevati standard di raccolta differenziata.

Ciò premesso e in piena coerenza con condivisi obiettivi di salvaguardia ambientale, si rende però ormai irrinunciabile ed inevitabile anche la realizzazione di impianti ad alta tecnologia, quali infrastrutture in grado di garantire lo smaltimento efficiente e sicuro delle sempre maggiori quantità di rifiuti prodotti in regione e di costruire, attorno a tale processo, anche opportunità di sviluppo così come del resto accade in molti Paesi europei a forte sensibilità ambientale, fattore da non sottovalutare in una regione come l’Abruzzo in una fase di forte difficoltà di crescita.

Su questi temi è indispensabile stabilire un rapporto di trasparenza tra amministratori ed amministrati anche per conferire maggiore credibilità ai messaggi di utilità e non pericolosità degli impianti.

Non è più pensabile di poter continuare a “seppellire” tonnellate di rifiuti sotto terra rinunciando a soluzioni altamente tecnologiche e al conseguente recupero energetico.

Il ricorso ad impianti ad alta tecnologia, si impone in quanto il volume di discariche disponibile in Abruzzo per lo smaltimento di rifiuti garantisce ormai un arco di tempo assolutamente limitato.

In considerazione di ciò, la previsione di infrastrutture innovative a recupero energetico, sembra al momento l’unica salvaguardia contro eventuali pericoli, di fatto esistenti, di fenomeni di degrado ambientale. La percentuale del 40% di raccolta differenziata quale soglia minima per la realizzazione di impianti a recupero energetico pone in forte ritardo l’Abruzzo nella produzione di energia considerando che l’attuale percentuale di raccolta differenziata purtroppo ancora non supera il 25%.

Confindustria Abruzzo - conclude Mauro Angelucci- sollecita gli organi competenti a che politiche di retroguardia e del “NO a prescindere” non impediscano ancora una volta alla nostra Regione di approntare politiche di sviluppo e di civiltà in linea con quelle delle regioni e dei paesi più avanzati sempre nel rispetto non negoziabile di politiche di smaltimento rifiuti a forte attenzione ambientale.


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