Consiglio Regionale: approvato l´esodo dei dipendenti e azzerato

"Un chiaro e concreto segnale all´insegna del cambiamento". Così gli esponenti di centrosinistra hanno definito il Ddl approvato stamane a maggioranza in Consiglio Regionale che prevede il pensionamento anticipato del personale regionale. Si è astenuta la minoranza di centrodestra, mentre hanno espresso il loro voto contrario il capogruppo della Democrazia cristiana per le autonomie Bruno Di Paolo e Mario Amicone dell´Udc. Il Ddl riguarda circa 200 dipendenti, per lo più dirigenti, che hanno raggiunto i 57 anni di età e 35 di servizio; dipendenti che, grazie al disegno di legge, andranno presto in pensione con 15 mensilità lorde ed il massimo dell´incentivazione oltre, certamente, alla normale liquidazione. Il provvedimento, oltre ad essere una buona notizia per chi potrà presto godersi la pensione dopo lunghi anni di sacrifici, rappresenta uno spiraglio di luce per tutti i precari regionali, da anni in attesa di un contratto. Il 40% di coloro che andranno in pensione anticipatamente sarà infatti rimpiazzato da giovani risorse umane, e si avrà un vero e proprio ricambio generazionale. Il costo complessivo previsto ammonta a 4,7 milioni di euro poichè si calcola che a seconda del livello di inquadramento lavorativo, ai dipendenti andrà un incentivo che varia da 25 mila a 45 mila euro. Le domande per usufruire della legge dovranno essere presentate entro 90 giorni dall´entrata in vigore del Ddl. Dall´opposizione il Ddl è stato definito "demagogico, contorto, poco efficace ed ispirata da una campagna stampa che ha soprattutto offeso la dignità dell´Aula e dei suoi componenti, oltre che offensivo per l´intelligenza dei cittadini". Il consiglio regionale ha infine approvato, a maggioranza, il progetto di legge denominato "misure urgenti per il contenimento dei costi degli organi politici"rendendo così inefficace l´aumento della indennità di consiglieri e assessori regionali, scattata per effetto di una norma nazionale, dalla sua entrata in vigore fino alla conclusione della legislatura. Patrizia Santangelo