Consiglio comunale a piazza Navona dichiara lo stato di agitazione

Cialente da Schifani. Proteste sotto la sede Rai

24 Giugno 2010   09:26  

 Dopo il consiglio comunale straordinario tenuto a piazza Navona, una delegazioni di politici abruzzesi ha chiesto di essere ricevuta dal presidente del Senato Renato Schifani. Della delegazione fanno parte tra gli altri, il senatore Franco Marini, il presidente della Provincia Antonio Del Corvo, il sindaco Massimo Cialente, il presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti, la vice presidente del consiglio provinciale Stefania Pezzopane, i deputati Govanni Lolli e Pierluigi Mantini,  e il consigliere comunale Enzo Lombardi.

ore 12:20 il consiglio comunale straordinario a Roma si è da poco concluso. La seduta è stata sciolta con l'apporovazione all'unanimità di una mozione che chiede di sostenere le esauste popolazioni terremotate favorendo la ricostruzione delle abitazioni e il rapido rientro di tutti i cittadini in città e nelle loro abitazioni.La inoltre prevede la dichiarazione dello stato di agitazione permanente delle città.

La dichiarazione è rivolta all'attenzione dei Ministri della Repubblica Italiana.

Una delegazione di politici abruzzesi ha chiesto di essere ricevuta dal presidente del Senato Renato Schifani. Della delegazione fanno parte tra gli altri, il senatore Franco Marini, il presidente della Provincia Antonio Del Corvo, il sindaco Massimo Cialente, il presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti, la vice presidente del consiglio provinciale Stefania Pezzopane, i deputati Govanni Lolli e Pierluigi Mantini,  e il consigliere comunale Enzo Lombardi.

Al momento manifestanti e poltici si stanno recando versola sede Rai in Viale Mazzini.

Il consiglio secondo le volontà degli organizzatori doveva tenersi davanti al Senato, ma per questioni logistiche è stato spostato nella vicina Piazza Navona Dopo una lunga trattativa con la questura, non è stato concesso ai politici aquilani di tenere la seduta nello slargo davanti a palazzo Madama. Così tutto è stato istallata sotto la fontana dei quattro fiumi.

 

12:00 interviene il Senatore Franco Marini "Il problema aquilano non è un evento locale. La crisi dell'Aquila, insieme con la  difesa del lavoro sono le priorità del nostro Paese. "

ore 11:35 Al momento è in corso quello dell'ex Presidente della Provincia dell'Aquila Stefania Pezzopane che con voce ferma e grande passione dice "non ci costringete a tornare a pensare a quello è stato il passato. Dobbiamo guardare avanti e abbiamo bisogno di farlo"

ore 11:30 è la volta del Senatore Pdl Filippo Piccone. Il suo intervento fatica a compiersi. Ripetuti i fischi degli aquilani rivolti alle sue parole. Vari e vani i tentativi di riprendere il filo del discorso. Il Senatore sceglie così di abbandonare il consiglio comunale e tornare, non senza disappunto, nella sessione del Senato in cui si discute della manvora finanziaria. Tornato a Palazzo Madama attacca Cialente "È solo interessato alla poltrona di sindaco che sta per perdere. Il Comune dell'Aquila è disorganizzato, disattento e interessato. Si è portato qui dei tifosi da stadio, perché sta facendo campagna elettorale". Piccone nella nostra intervista telefonica

ore 11:20 la parola al Sindaco di Rocca di Mezzo Emilio Nusca

ore 11:00 ha preso la parola il Presidente della Provincia Antonio del Corvo

 

ore 10:20 "Ci riuniamo per sensibilizzare i senatori riuniti per discutere la manovra finanziaria". Sono le prime parole del Sindaco Massimo Cialente, pochi istanti prima dell'avvio del consiglio comunale straordinario che seguiremo passo passo e di cui vi daremo conto.

"Non ci sono soldi", ha sottilineato Cialente "la ricostruzione è ferma. Sono state costruite aree di alloggio temporanee, strutture scolastiche temporanee, attività temporanee ed è questa l'unica città esistente, quella temporanea. Vogliamo sensiblizzare l'opinione pubblica italiana a riaccendere le luci su L'Aquila."

Tanti i presenti a questo occasione straoridnaria. L'ex Presidente della Provincia dell'Aquila Stefania Pezzopane, che indossa anche questa volta, come nella manifestazione del 16 giugno, i colori nero verdi.

 

Tra i presenti il Presidente della Provincia dell'Aquila Antonio Del Corvo.

Folta la schiera dei senatori presenti. C'è l'abruzzese Franco Marini, il senatore dell'Idv Stefano Pedica, armato di carriole e manifestante contro la cricca. Presenza autorevole quella della Senatrice Anna Finocchiaro.

 

Con il Sindaco anche i manifestanti giunti direttamente dal capoluogo abruzzese. Circa 300 i cittadini arrivati per lo più con i pullman organizzati ma anche con mezzi autonomi. In Piazza Navona sventolano le bandiere nervoerdi al grido "L'Aquila, L'Aquila."

 

Di seguito, la nota diffusa dai comitati cittadini all'indomani del terremoto che nei giorni scorsi hanno emanato questo comunicato:

"Mercoledì 16 giugno a L'Aquila più di 20 mila tra cittadini, forze sociali, istituzioni rappresentative di tutto il territorio del cratere e di tutte le forze politiche, attraversano la città, sfilano per chilometri sotto il sole e bloccano l'autostrada per più di un'ora.
Lanciano un grido di allarme e delle richieste precise a un governo che, dopo un presenzialismo ossessivo, sembra aver dimenticato il territorio.
Per numero di partecipanti, non si ricorda una manifestazione del genere da molti anni. E per presenza di istituzioni e unità del territorio, da mai.

Ci sono molti modi per oscurare una notizia. Si può non cancellarla totalmente, e tuttavia deformare, svilire, marginalizzare. Fino al punto che un fatto, una situazione, una realtà scompaiono nella loro verità, nella loro stessa essenza.

E' accaduto per la manifestazione del 16 giugno a L'Aquila, accade da oltre un anno per tutto quello che riguarda la realtà del nostro territorio.

La sera del 16 giugno due telegiornali nazionali su tre del duopolio Rai- Mediaset, OSCURANO LA NOTIZIA della manifestazione: sono il Tg1 e Tg2, i primi Tg del cosiddetto servizio pubblico, e due delle tre testate televisive Mediaset (Rete 4 e Italia 1), se vogliamo considerare come notizia data il rapido resoconto che ne fa il Tg5, senza immagini.
Il Tg3 (che va in onda a manifestazione ancora in corso) non la cita tra i titoli, ma la riporta tra le altre del giornale.
La7, Sky e Linea notte ne danno conto correttamente.
Ma una buona parte del "lavoro sporco" è fatta.
Dopo averla cancellata in prima battuta, si passa a minimizzare la notizia, svuotandola man mano di senso.
Il giorno dopo il Tg1 dedica alla manifestazione due piccoli servizi, alle 6.30 e alle 7.00. Il Tg2 alle 13.00 e alle 17.00.
Ancora strategia di marginalizzazione: la notizia viene data, per non dar luogo a troppe recriminazioni, ma in orari di minore ascolto rispetto a quelli della sera, con servizi brevissimi, tanto che a molti, pur interessati, sono sfuggiti. Un flash. Nessun approfondimento sui contenuti. Nessuna successiva ripresa. Mentre, per esempio, la polemica sulla Nutella rimbalza (e si amplifica) su tutti i mezzi di informazione.
Anche la carta stampata opera in molti casi scelte editoriali difficilmente comprensibili. Se da una parte la manifestazione ottiene alcune prime pagine (Il Fatto, Il Manifesto, L'Unità), i maggiori quotidiani italiani, La Repubblica e Il Corriere, dedicano ai 20 mila aquilani solo un breve articolo.
La Stampa invece regala una rara perla di giornalismo: 7 righe per dare i numeri dicendo che "Cinquemila aquilani bloccano l'autostrada" e che hanno manifestato "circa diecimila persone per la questura, la metà secondo gli organizzatori"! (D'altra parte, si sa, la questura esagera sempre!)

Della manifestazione si torna a parlare in tv, col solo intento di smentire chi accusa i Tg di averla oscurata. Rispetto alla smentita, la notizia stessa passa in secondo piano. E' quello che fa il Tg2, che il 19 giugno si difende dalla contestazione partita su Facebook, che ha "attaccato" sul social network le pagine dei due telegiornali Rai e intasato la loro posta elettronica: 52 secondi in tutto per dire che l'informazione era stata data e per mostrare nuovamente il servizio (25 secondi).
E così chi protestava per motivi magari sacrosanti, nel più civile, partecipato dei modi, viene fatto passare per un incontentabile, un cialtrone e pure un bugiardo.
Il cerchio è chiuso.
Ora possono riprendere le trombe della propaganda, si può tornare a parlare finalmente di beneficenza fatta in favore dell'Aquila, di concerti per L'Aquila.
Rai Uno e Canale Cinque si rimettono al lavoro: propaganda prezzolata in entrambi i casi, nel primo a spese dei contribuenti.
Ecco allora l'ampio servizio del Tg1 sul corposo assegno di Laura Pausini per ristrutturare una scuola del centro storico.
Ecco Matrix, Canale 5, che mostra in diretta le Amiche per l'Abruzzo e la loro generosità per la città terremotata. Tutto bello, politically correct. Salvo censurare in diretta Gianna Nannini che denunciava la censura.

E' ora di dire basta. Siamo stanchi.

I semi della vergognosa propaganda che da oltre un anno viene imbastita sulla città hanno dato i loro frutti e stanno moltiplicando i danni del terremoto: l'Italia è stata in gran parte convinta che a L'Aquila vada tutto per il meglio, che moltissimo sia stato fatto e che di più non si sarebbe davvero potuto. Cosicché al danno di essere abbandonati dal governo si aggiunge la beffa di sentirsi chiedere, ogni volta che ci si allontana dalla città, cosa diavolo si voglia ancora.
Vogliamo il rispetto della nostra dignità, non elemosine o privilegi.
Chiediamo al governo di essere trattati come uno stato che voglia dirsi civile tratta i suoi cittadini. Chiediamo di non essere governati coi ricatti delle ordinanze una tantum, ma con una legge organica, come si è fatto in situazioni analoghe nella storia del nostro paese.
A un governo che permette un'evasione fiscale enorme, chiediamo lo stesso trattamento riservato agli evasori.
Chiediamo all'informazione un po' di onestà, un po' di verità.
A chi ha già ampiamente dimostrato di non possederne, chiediamo di lasciare il servizio pubblico.
Chiediamo che il Parlamento ci garantisca in questo e lo chiederemo con forza ai partiti. Si facciano da parte, se non son in grado di garantire uno standard minimamente accettabile all'informazione pagata dai contribuenti.
La menzogna e la falsificazione della realtà sono già intollerabili in condizioni normali. Per molti di noi che, dopo aver perso tutto, si devono sentire criminalizzati e offesi, dopo la frustrazione è arrivata l'esasperazione.
Per questo saremo a Roma giovedì 24 giugno: saremo presenti al consiglio comunale straordinario dell'Aquila, convocato sotto il Senato a palazzo Madama alle ore 10.00, insieme ai sindaci del cratere, e poi andremo davanti alla sede Rai di Viale Mazzini.
Sono già arrivate alcune adesioni alla mobilitazione: saranno con noi Valigia Blu, (www.valigiablu.it ) Cittadinanzattiva nazionale e sede Regionale Abruzzo."

 


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