Consiglio regionale chiuso per elezioni. Ma i compensi sono garantiti: candidati, devolveteli!

30 Gennaio 2013   12:45  

Le attività consiliari sono sospese dal 5 al 26 febbraio 2013 per lo svolgimento delle elezioni politiche. Così si apprende dal sito della Regione Abruzzo, attività sospese per arrivare ad eleggere il nuovo parlamento. Nessuna riunione del consiglio, nessuna convocazione di commissioni, consiglio regionale chiuso per ferie elettorali.

Che il diritto a rendere pubblico il proprio programma elettorale, sia legittimo, non ci sono dubbi. Ciò che invece resta poco comprensibile ai cittadini è che per garantire un diritto, se ne ledano altri. La denuncia è arrivata prima di tutto dal consigliere regionale di SEL, Franco Caramanico, prima ancora di interrompere le attività in maniera ufficiale le si è sospese di fatto: "C'e' una reale e ingiustificata interruzione del funzionamento delle Commissioni -ha denunciato caramanico- Senza contare che la scorsa settimana alcune riunioni sono andate praticamente deserte e di fatto si e' impedito il loro svolgimento.”

Tutto bloccato, aule e stanze deserte, lavori fermi per 12 candidati tra consiglieri e assessori a fronte di una consiglio regionale composto da 43 consiglieri. E tutto pagato, perché di fatto nulla cambia circa la retribuzione

E allora, senza volere essere populisti e demagogici, chiediamo: quel compenso per il quale non si è compiuto un lavoro, può essere devoluto a fini sociali? Oppure, per chi è candidato, utilizzato come auto rimborso elettorale? Sarebbe un gesto, dal piccolo valore economico, ma dal grande valore morale per chi si propone di chiedere il voto ai cittadini.

Nell'intervista: Claudio Ruffini, consigliere regionale Pd

di Barbara Bologna


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