Corte dei Conti alle istituzioni aquilane: "I giovani non possono più aspettare"

11 Marzo 2013   12:05  

A quasi quattro anni dal sisma anche il procuratore regionale della Corte dei Conti per l'Abruzzo, Fausta Di Grazia, si e' voluta soffermare, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, su quell'evento luttuoso del 6 aprile 2009. Dal procuratore e' arrivato un forte richiamo rivolto - anche se mai citate - alle istituzioni che si occupano della ricostruzione.

"Quanti hanno la possibilita' di attendere a lungo che L'Aquila torni nuovamente a pulsare di vita attiva e costruttiva?".

"I giovani - ha sottolineato il procuratore - non possono aspettare senza fine opportunita' di lavoro che vedono problematiche e ancor di piu' e' difficile per gli anziani l'attesa di rientrare nelle loro abitazioni, con i servizi essenziali assicurati e un minimo di quotidiana tranquillita'.

Continua quindi l'esodo, l'abbandono e l'alienazione di quel che resta delle case antiche e delle attivita' artigianali e commerciali, significative e insostituibili. Quando - si e' chiesta Fausta Di Grazia - l'atteso momento della ricostruzione del centro storico, che e' l'anima dell'Aquila, sara' completato, chi rimarra' a godere della rinnovata normalita'.

Nel frattempo basta camminare nel cuore della citta', attraversando la cosiddetta zona rossa, la piu' colpita dal terremoto, per vedere che al posto delle persone esistono transenne e fitti boschi di impalcature metalliche per reggere, forse, l'insostenibile.

Resta un mesto ricordo della bellezza che fu e che, verosimilmente, non sara mai piu' uguale".

A fronte di una situazione eccezionale e del flusso di denaro pubblico che l'emergenza richiede - ha aggiunto infine Di Grazia - "sarebbero necessarie forze straordinarie, un nutrito spiegamento di uomini e mezzi dello Stato sufficienti a garantire il corretto uso delle risorse da impiegare".

 


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