Corteo a Pescara per Gaza: studenti e sindacati contro guerra e silenzi

23 Settembre 2025   18:18  

In un migliaio tra studenti, associazioni e cittadini hanno sfilato da piazza Sacro Cuore a piazza Unione per chiedere lo stop al conflitto in Palestina.

Un migliaio di persone ha invaso il centro di Pescara per manifestare solidarietà alla Palestina e chiedere la fine delle violenze a Gaza. La mobilitazione, promossa in concomitanza con lo sciopero nazionale indetto da Usb e altri sindacati di base (Cub, Adl, Sgb), ha visto la partecipazione di studenti, associazioni e rappresentanti politici locali.

Il corteo è partito da piazza Sacro Cuore per concludersi davanti alla sede della Regione Abruzzo in piazza Unione. Durante la marcia, i manifestanti hanno esposto striscioni con slogan come “Fermiamo Erode”, “Siamo tutti equipaggio di terra della Sumud Flotilla” e “Viva la Palestina dei bambini”, richiamando l’attenzione sull’impatto umanitario del conflitto.

Dal palco, i portavoce hanno sottolineato la necessità di azioni concrete. Teodoro Pace di Usb Abruzzo ha denunciato il legame tra politiche israeliane e conseguenze economiche anche per l’Italia, citando la compressione dei salari e il progressivo smantellamento dei servizi pubblici. Ha inoltre ribadito che l’industria delle armi genera profitti ma non sviluppo duraturo.

A fargli eco, Renato Di Nicola del Forum Abruzzese dell’Acqua, che ha invocato un “boicottaggio reale dell’economia israeliana”, accusando Tel Aviv di privare i palestinesi dell’acqua e di perpetrare un “genocidio acclarato”.

Accanto ai sindacati hanno sfilato associazioni come Mediterranea, Oltre il Ponte, Forum H2O, Rifondazione Comunista, Anpi Pescara, insieme a numerosi collettivi studenteschi. Elisa Cardola, dell’Unione degli Studenti Abruzzo, ha denunciato la “complicità” dello Stato italiano e l’assenza di risposte concrete del Governo alla richiesta di interrompere i rapporti con Israele, evidenziando la distanza tra le decisioni politiche e la voce dei cittadini.

La manifestazione pescarese si inserisce in una più ampia ondata di cortei che, negli ultimi mesi, hanno attraversato diverse città italiane. Secondo i promotori, la mobilitazione continuerà finché non si raggiungerà un cessate il fuoco e una soluzione diplomatica che restituisca dignità e diritti al popolo palestinese.


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