Costa Concordia, Schettino torna a casa, il paese è con lui. Il parroco: "Lo hanno ucciso"

Una lettera anonima dice "il solito terrone incapace"

18 Gennaio 2012   17:05  

Il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino è arrivato in nottata nella sua abitazione di Meta di Sorrento.

Il gip di Grosseto Valeria Montesarchio non ha convalidato il fermo del comandante ritenendo che non ci siano "pericoli di fuga", lui che sembra non aver esistato a fuggire nel momento tragico.

Scortato da polizia e carabinieri, e accompagnato dalla moglie Fabiola Russo e dal fratello, ha evitato fotografi e cineoperatori che lo attendevano entrando nella sua abitazione di via San Cristoforo 10 da un ingresso secondario.

La moglie si è subito lanciata contro i reporter urlandogli "Disgraziati".

Un errore, nella manovra, ammette di averlo fatto - raccontano i vicini di casa - ma, e lo ha ripetuto spesso, non è vero che non ha aiutato le persone che erano a bordo della Costa. E a Meta di Sorrento sono in tanti a descriverlo così: "Una brava persona, solare, che aiuta gli altri". L'incidente?
"Una tragedia", dice il signor Antonino che il comandante lo conosce da oltre dieci anni. "Le pare che se non fosse stata una persona in gamba gli facevano fare il comandante di una nave così grande?", spiega.

Tanti i compaesani che lo difendono: "Ha sbagliato - dice Antonio, un marinaio - ma a giudicarlo deve essere la giustizia, spero equa, e non i programmi televisivi. Quello che stiamo vedendo in tv è un gioco al massacro che non tiene conto di tutti gli aspetti della vicenda". I compaesani di Schettino non minimizzano sulla gravità del suo comportamento ma chiedono che l'attenzione venga posta anche sul tentativo di arginare il danno decidendo di traghettare la nave in secca, nelle vicinanze del porto.

C'è anche chi, innervosito dalla presenza dei giornalisti e dei fotografi, inveisce contro di loro: "Noi gente di mare non meritiamo tutto questo fango che ci sta piovendo addosso. Lasciate in pace lui e la sua famiglia"..

"Il comandante Schettino è il solito terrone incapace". È il contenuto di una lettera anonima arrivata nella sede del comune di Meta di Sorrento: insulti diretti al comandante Schettino. Lo ha confermato l'assessore al Bilancio del comune, Giuseppe Tito. "È una vergogna", ha commentato Tito.

 

Davanti casa di Schettino c'è anche Francesco Amato, per oltre dieci anni comandante, lui e Schettino hanno lavorato insieme sulla Tirrenia. Ed oggi, di lui, racconta: "Siamo cresciuti insieme e tutti quanti, in paese, ci siamo subito accorti di quanto lui fosse bravo. Lui era il top tra tutti noi. Ed è per questo che anni fa gli dicemmo che se voleva fare carriera dove cambiare compagnia, doveva puntare sulla Costa. Così ha fatto una splendida carriera Certo mi ha deluso, ma sono convinto che la sua (la fuga ndr) è stata una reazione dettata dallo choc".

"Umanamente lo hanno ucciso" commenta invece  Don Gennaro Starita, da venticinque anni parroco a Meta di Sorrento, "la gogna mediatica di cui è stata vittima il comandante Franco Schettino è una vergogna" dice, poi aggiunge:
"Già ci sono stati tutti questi morti, cosa facciamo vogliamo che ci sia un altro morto?". 

(Fonte Corriere.it)


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore