Costa Concordia: si spengono tutte le speranze, ritrovati altri 4 corpi, c'è anche la piccola Dayana

Salgono a 7 gli indagati per il naufragio

22 Febbraio 2012   17:21  

Dayana non è più dispersa, chissà che paura povera piccola, aggrappata al suo papà nel disperato tentativo di salvarsi. Lui aggrappato a lei, lei a lui, lei che aveva dato al sua papà il senso di una nuova vita.

Dayana si è addormentata per sempre nelle acque del Tirreno, vittima, probabilmente, di un uomo, ancora prima che della sventura. Un uomo che pavido, ha pensato prima a sé alla sua carriera, alla propria salvezza, dimenticandosi che una parola detta in tempo, avrebbe salvato tutti, anche un piccolo fiore di 5 anni, come era Dayana.

I vigili del fuoco hanno individuato quattro corpi nella parte sommersa della nave Concordia naufragata davanti all'Isola del Giglio. Dal naufragio del 13 gennaio, mancavano all'appello 15 persone. 

Tra i corpi individuati sul ponte 4 della Costa Concordia c'é anche quello di Dayana Arlotti, 5 anni, di Rimini. La piccola si trovava in crociera con il padre. Lo riferiscono fonti vicine ai soccorritori. 

I corpi, rende noto la struttura del commissario per l'emergenza, sono stati individuati all'interno del Ponte 4 della nave dove oggi erano iniziate le attività di ricerca in seguito ad uno screening fatto nei giorni scorsi attraverso le testimonianze dei sopravvissuti che avevano indicato i punti dove si sarebbero potuti trovare l'ultima volta che erano stati visti alcuni dei dispersi. Al momento sono stati recuperati tre cadaveri: quello di un uomo, il corpo della bimba di cinque anni e quello di una donna.

Intanto sono sette i nuovi indagati dell'inchiesta per il naufragio della Costa Concordia. Si tratta di quattro ufficiali della nave e di tre dipendenti della Costa Crociere. I reati contestati sono omicidio colposo, naufragio e omessa comunicazione alle autorità marittime.

DAYANA AVEVA RIDATO VITA AL PADRE  - La sua bimba, Dayana, gli aveva ridato la gioia di vivere. La voglia di rialzarsi e di lottare: di rinascere dopo avere abbassato la guardia di fronte alla malattia. Il desiderio - superato un doppio trapianto e una lunga convalescenza - di assaporare la quotidianità, infranto dallo scontro della Costa Concordia sul granito dell'isola del Giglio. In quella crociera nel Mediterraneo che, per Williams Arlotti, riminese di 36 anni, doveva essere un momento denso di felicità insieme alla sua piccola e alla compagna, Michela Maroncelli: l'ennesimo gradino di una risalita difficile.

"Williams aveva scoperto di avere il diabete molto giovane - aveva raccontato la cugina, Sabrina Ottaviani - Non aveva accettato la malattia e non si era mai curato seriamente, fino che non aveva incontrato questa ragazza, Susy Albertini, ex moglie e madre di Dayana, e aveva avuto una figlia. La bimba gli aveva cambiato la vita, gli aveva ridato la voglia di vivere".

Dopo la nascita della piccola, l'uomo si era curato e viste le condizioni di salute "aveva chiesto il trapianto. Due organi, rene e pancreas, che gli sono stati donati da uno sportivo.

'E' come se avessi il motore di una Ferrari - scherzava Arlotti - in una 500'.

"Aveva trascorso poi molti mesi in ospedale a Parma". Ora "aveva deciso di godersi un po' la vita. Aveva appena messo su casa con Michela, la nuova compagna", sopravvissuta al naufragio nelle acque del Giglio, "e viaggiavano spesso: pensava di godersi la nuova vita".


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