Costa teramana, turismo in crisi. Accuse alla Regione

L'allarme arriva da Confindustria alberghi

20 Giugno 2008   11:29  

Parte male la stagione estiva sulla costa teramana, che se dovesse proseguire com'è iniziata si rischia il tracollo di un settore che rappresenta il 20% del Pil regionale.

L'allarme arriva da Confindustria Alberghi, che da un’indagine su un campione di 35 alberghi a Martinsicuro, Alba e Tortoreto, ha rilevato che nel periodo tra gli inizi di maggio e la metà di giugno il calo delle prenotazioni rispetto allo scorso anno è stato in media del 30%, raggiungendo in alcuni casi la preoccupante punta del 50.

Altro dato degno di attenzione è quello sugli alberghi in attività nella prima settimana di maggio, pari solamente al 10%, mentre nel 2007 le strutture aperte erano il 40%.

“La flessione nelle presenze turistiche dei nostri albergatori è un dato che conoscevamo ed era stato ampiamente annunciato”, afferma Giuseppe Vagnozzi, presidente di Confindustria Alberghi Teramo, per il quale “i reponsabili di questa situazione sono i tagli alla promozione turistica operati dalla Regione Abruzzo e le scelte politiche dell’assessore al turismo Paolini”.

Indice puntato sul mancato arrivo dei fondi all’Aptr, l’Agenzia regionale per la promozione del turismo, passati dai 5euromilioni del 2006 ai 500mila euro del 2007 per l’intero Abruzzo.

Dato preoccupante, seppur non reso ufficiale, è che la crisi rischia di lasciare a casa oltre un 30% di lavoratori legati alla stagione turistica. L’appello alla Regione è chiaro, gli albergatori e gli operatori turistici tutti vogliono sapere se si vuole continuare a puntare sul turismo, in caso contrario chiedono l’applicazione della legge regionale 135, che affida la promozione turisitca direttamente agli operatori di settore.


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