Covid, al via l'accordo per i tamponi rapidi da medici e pediatri

30 Ottobre 2020   16:42  

La Conferenza Stato-Regioni ha approvato anche l'intesa sul rinnovo degli Accordi Collettivi Nazionali per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta. L'intesa è finalizzata a rafforzare le attività territoriali di diagnostica di primo livello e di prevenzione della trasmissione di Sars-Cov-2. Lo rende noto il ministero per gli Affari Regionali. Il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, infatti ha presieduto stamane in videoconferenza le sedute straordinarie della Conferenza Unificata e della Conferenza Stato Regioni.

"Con la ratifica in sede di Conferenza Stato-Regioni di oggi, ora possiamo dare il via alla fase operativa dell'Accordo per l'esecuzione dei test rapidi di accertamento del Covid da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri" di libera scelta: lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

Oggi la Campania ha registrato 3186 persone positive al Covid su 18650 tamponi. Lo ha reso noto il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, in diretta Facebook che parla di "fortissimi ritardi delle decisioni del Governo fatte con la logica del mezzo mezzo che scontenta tutti e non risolve problemi". "C'è una sottovalutazione grave della pesantezza dell'epidemia oggi e quindi tempi di decisione incompatibili con la gravità dell'epidemia, sta perdendo tempo prezioso". "Nessuno si permetta di immaginare misure mezze mezze, per il livello di gravità del contagio le uniche misure non solo serie ma efficaci sono misure di carattere nazionali". Così in diretta Fb il governatore della Campania in merito ad ipotesi di lockdown per Napoli. "Il resto è tempo perso - ha aggiunto - ci sono regioni nelle quali le percentuali sono enormemente superiori a Napoli. Nessuno dica oggi stupidaggini, le uniche misure sono di carattere nazionale, il resto sono cose intollerabili". A partire da lunedì e fino al 14 novembre nella Regione si fermeranno anche le scuole dell'infanzia secondo una nuova ordinanza. Quanto alla situazione degli ospedali De Luca ha fatto sapere che "ci sono condizioni di stress per ricoveri e posti letto negli ospedali non per le terapie intensive".

"In questi giorni stiamo registrando in tutte le regioni un aumento esponenziale della pressione sull'emergenza territoriale 118, così come sui reparti ospedalieri di area critica. E' in crescita l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva e sub-intensiva: le nostre ambulanze trovano difficoltà sempre maggiori nella presa in carico da parte dei presidi ospedalieri dei pazienti, sospetti o positivi al virus, o affetti da altre patologie. Sono enormemente rallentati anche i percorsi dell'emergenza-urgenza ordinaria". Lo ha detto il presidente nazionale del 118 Mario Balzanelli. Il presidente del 118 sottolinea inoltre: "Non è vero che in ospedale ci stanno andando le persone con situazioni acute minori (i cosiddetti codici verdi). La gente ha il terrore di contrarre il virus in ospedale e non chiama il 118 se ha sintomi che non siano gravi".

Un altro balzo record per i contagi Covid in Veneto: per la prima volta sono stati superati i 3.000 casi di positività in un giorno, per l'esattezza 3.012. "Stiamo preparando 10 Covid center, non ci sono alternative, ci stiamo arrivando con i numeri". Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia. "Magari potessimo mandare pazienti ovunque - ha aggiunto - ma sono soggetti altamente infettanti, per cui vanno isolati dagli altri. Stiamo attrezzando le strutture dei Covid center per far sì che siano punti di riferimento provinciale; avremo un hub per l'attività ordinaria provinciale e poi ci sarà un hub provinciale per il Covid. Non abbiamo alternative", ha concluso. "Abbiamo 3.000 positivi in più. Abbiamo una crescita esponenziale, che è giustificata non solo dall'infezione presente, però è vero che l'alta quota di positivi che intercettiamo è in una fase di test importante, sui 30 mila tamponi al giorno". "I dati però - ha precisato - ci dicono che i positivi sul totale dei tamponi rispetto a marzo sono la metà. Non giustifico nulla, ma questi sono i numeri. L'esperienza ci dice che il 98% dei positivi a domicilio sono asintomatici

La Regione Valle d'Aosta è pronta a prendere nuove misure restrittive per arginare la diffusione del coronavirus. Sul tavolo, in particolare, c'è una l'adozione del coprifuoco nella regione alpina. La decisione sarà presa dalla Giunta regionale, guidata da Erik Lavevaz, in una riunione che si svolgerà nel primo pomeriggio. Alle 16,30 è prevista una conferenza stampa. 

Verso ordinanza in Piemonte - Mezzi pubblici al 50% del carico in Piemonte. E' un altro dei provvedimenti, insieme alla didattica a distanza per tutti gli studenti delle Superiori, previsti per l'Ordinanza che il governatore Alberto Cirio firmerà nelle prossime ore. Rispetto all'attuale carico, che è dell'80%, bus e treni regionali potranno dunque viaggiare a carico dimezzato. Didattica a distanza al 100% alle Superiori, per tutte le classi. E' il provvedimento su cui sta lavorando in queste ore la Regione Piemonte, che potrebbe adottare una nuova ordinanza al riguardo. In mattinata è previsto un confronto finale con l'Ufficio scolastico regionale, che è già informato della intenzione della Regione. Il provvedimento dovrebbe essere in vigore da lunedì

Fanno registrare una nuova impennata i nuovi casi giornalieri di Covid in Umbrianell'ultimo giorno, 729 contro i 694 di ieri, 9.696 totali, a fronte dei quali però corrisponde un aumento minino (non accadeva da settimane) dei ricoverati in ospedale, passati da 301 a 302 e da 41 a 42 in intensiva. Emerge dai dati aggiornati della Regione. Ci sono però altri due morti, 121, e 132 guariti, 3.404, con gli attualmente positivi passati da 5.576 a 6.171. Analizzati nell'ultimo giorno 3.487 tamponi, 294.451 dall'inizio della pandemia.

Direttore Asl Na1,chiamerò anestesisti in pensione - "Ho inviato una lettera a Silvestro Scotti dell'ordine dei medici di Napoli per avere l'elenco degli anestesisti in pensione. Li chiamerò uno a uno, siamo in guerra e nessuno si può sottrarre. Li chiamerò io personalmente e gli chiederò se possono tornare in servizio, servono tutti". Lo ha detto Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli 1 all'esterno dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, nosocomio dedicato solo al Covid19. L'emergenza più forte in questo momento riguarda infatti la carenza di anestesisti, necessari per gestire le terapie intensive, su tutto il territorio.

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore