Crac Angelini: per il fallimento di Villa Pini sei rinvii a giudizio
Sono stati rinviati tutti a giudizio i sei imputati nel processo per il crac di Enzo Angelini. Prima udienza già fissata dal Gup del Tribunale di Chieti Paolo Di Geronimo al 20 di marzo.
L'udienza preliminare si é tenuta stamane dopo il rinvio del primo dicembre scorso per l'indisponibilità del patron di Villa Pini che ha presentato un certificato medico. Tutti presenti, invece, questa mattina: il procuratore capo Mennini ed il sostituto Dell'Orso per l'accusa; l'avvocato Ciprietti, Enzo e Chiara Angelini ed Annamaria Sollecito ed il legale dei tre componenti del collegio sindacale di Villa Pini, anch'essi imputati, l'avvocato Di Biase. Per le parti civili presente solo l'avvocato Tenaglia che cura gli interessi della Banca Unicredit che vanterebbe un credito di circa 65 milioni. Il Gup ha dunque deciso per il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta di Enzo Angelini, la figlia Chiara e la moglie Annamaria Sollecito, e per omessa contabilità i tre componenti del collegio sindacale Giovito Di Nicola, Eugenio Fermo Guglielmo Ascione e Lorenzo Appignani. Si tratta di un crac da circa 200 milio di euro , anche se questa mattina lo stesso Angelini, rilasciando delle dichiarazioni spontanee ai cronisti presenti in tribunale, ha dichiarato che la cifra sarebbe scesa di circa la metà. Un Angelini che, in vista della prossima udienza di Sanitopoli quella del 14 dicembre quando rilascerà la sua testimonianza, ha voluto togliersi molti sassolini dalla scarpa: "Non siamo disposti a farci tumulare senza combattere - ha così esordito davanti ai cronisti presenti - questo é un fallimento deciso da altri a tavolino." Un Crac, dunque, secondo l'ex patron di Villa Pini pilotato a cominciare dalle cifre artatamente gonfiate e da personaggi, come l'ex dirigente di Villa Pini Gianluca Zelli, prima indagati poi misteriosamente usciti di scena da questo procedimento. Dal 20 marzo prossimo si comincerà, dunque, ad entrare nel merito.
