Crisi: sindacati, non si può aspettare fino a settembre per agire

04 Agosto 2011   19:39  

"La gravita' del momento non consente pause" e quindi "non si puo' restare fermi fino a settembre". Lo si legge nel documento che le parti sociali hanno presentato al governo. "Noi siamo a disposizione nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Riteniamo che il Consiglio dei Ministri debba assumere decisioni rapidamente e sottoporle al Parlamento senza soluzioni di continuita'. Non possiamo permetterci di rimanere fermi e in balia dei mercati fino a settembre. Il confronto non puo' esaurirsi in un incontro. Ma l'incontro di oggi non puo' esaurirsi in un avvio". Il testo e' stato letto alla riunione dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
Pareggio di bilancio nel 2014, costi della politica, liberalizzazioni e privatizzazioni, sblocco degli investimenti, semplificazione e pubblica amministrazione, mercato del lavoro. Sono i sei punti del documento comune presentato dalle parti sociali al tavolo in corso a palazzo Chigi. Il testo e' stato letto dalla presidente di Confindutria, Emma Marcegaglia.
Ecco in sintesi i sei punti del documento.
   - Pareggio di bilancio nel 2014. "A questo obiettivo occorre dare credibilita'. E' questa una condizione essenziale per il ritorno alla normalita' nei mercati finanziari. Pareggio di bilancio come obbligo costituzionale. Era questo peraltro uno degli impegni assunti dal Governo nel PNR. Che fine ha fatto? Per quanto riguarda la proposta di azzeramento del fabbisogno nell'ultima parte del 2011 osserviamo che questa rischia di scaricare maggiori oneri sul 2012. Noi, invece, riteniamo che si debbano prendere provvedimenti strutturali capaci di incidere sulle tendenze di fondo della spesa pubblica". - Costi della Politica: "Anticipare da subito le riduzioni contenute nella manovra. Ridurre i costi delle assemblee elettive e degli organi dello Stato. Abolire le Provincie. Accorpare o consorziare i piccoli comuni".
   - Liberalizzazioni e privatizzazioni: "Occorre un grande piano di privatizzazioni e liberalizzazioni da avviare subito. Affrontare con decisione i temi essenziali della regolazione e dell'apertura dei mercati. Intervenire nell'immediato su alcune delle situazioni critiche segnalate dall'Antitrust e procedere alla liberalizzazione delle professioni. Avviare la dismissione e la valorizzazione del patrimonio pubblico, con un piano articolato negli anni. Incentivare gli enti locali a dismettere patrimoni immobiliari e societa' di servizi consentendo loro di utilizzarne i proventi per spese d'investimento superando gli attuali vincoli del Patto di Stabilita'".
   - Sbloccare gli investimenti: "Sbloccare con misure eccezionali le opere gia' finanziate con risorse pubbliche e private. Rimuovere gli ostacoli normativi alla realizzazione delle opere con particolare riguardo alla logistica e all'energia. Utilizzare, con il necessario cofinanziamento nazionale, i fondi europei per il Mezzogiorno a partire da quelli dell'anno in corso. Perdere questi fondi sarebbe inaccettabile. Modificare il titolo V della Costituzione per recuperare a livelli appropriati la strategia delle grandi reti ed evitare sovrapposizioni di competenze".
   - Semplificazioni e Pubblica Amministrazione: "Non e' piu' rinviabile la riforma strutturale della Pubblica Amministrazione che permetta un recupero di produttivita' e consenta di risolvere situazioni di crisi utilizzando strumenti analoghi a quelli del settore privato.
   - Mercato del lavoro: "Alla luce delle gravi difficolta' del Paese le parti sociali proseguiranno l'impegno per modernizzare le relazioni sindacali. Vorremmo infine ricordare che, pur in una situazione difficilissima, le imprese e le banche italiane stanno dando un grande contributo all'economia del Paese. Sappiamo che le imprese devono crescere e recuperare produttivita'. Attuare un piano straordinario di lotta all'evasione fiscale e contributiva utilizzando i proventi per ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro.
   Detassare in via strutturale i premi di risultato.
   Incentivare la crescita dimensionale e la patrimonializzazione (ACE). Avviare un piano di riduzione progressiva dei pagamenti ritardati alle imprese in vista dell'applicazione della direttiva comunitaria. Attuare politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy di qualita'(...). Definire un piano energetico per la green economy con una visione al 2020, operando principalmente attraverso la fissazione di standard


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