Seconda giornata di interrogatori al tribunale dell'Aquila. Davanti al sostituto procuratore Fabio Picuti nove degli undici indagati per il crollo della Casa dello studente, che il sei aprile causò la morte di otto ragazzi.
Nove persone alle quali vengono contestati i reati di omicidio colposo e disastro colposo, tutte - a vario titolo e nel corso degli anni - responsabili dei lavori cui è stata sottoposta la residenza universitaria.
A partire da Claudio Botta, ingegnere progettista, esecutore dei calcoli strutturali e direttore dei lavori di realizzazione dello stabile nell'anno 1965, oggi ottantanovenne, l'unico a non essere presente all'interrogatorio.
Poi Giorgio Gaudiano, Walter Navarra, Carlo Giovani, Massimiliano Andreassi fino a Bernardino Pace, Tancredi Rossicone e Pietro Centofanti, i responsabili dei lavori di restauro della Casa dello studente, eseguiti fra il 1998 ed il 2003. Il loro difensore, l'avvocato Mercurio Galasso, all'uscita dall'interrogatorio respinge ogni accusa sostenendo che non quel tipo di lavori non intervenne sulla struttura.
Stamani davanti al sostituto di Alfredo Rossini anche Pietro Sebastiani, responsabile tecnico dell'Azienda diritto allo studio e presidente della Commissione di collaudo di quei lavori di restauro che apportarono modifiche alla suddivisione interna dello stabile.
Respinge ogni accusa anche l'ingegnere Walter Navarra che nel 1980 progettò un'altra ristrutturazione, quella che portò alla riconversione della struttura, inizialmente adibita a deposito di medicinali; all'uscita dal tribunale parla per lui il legale Vincenzo Colaiacovo.
Appuntamento ora al 5 novembre, quando sarà la volta di Luca Valente e Luca D'Innocenzo, direttore e presidente dell'Adsu.
Nelle interviste gli avvocati Mercurio Galasso (difensore di Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rossicone) e Vincenzo Colaiacovo (difensore di Walter Navarra).

(MS)

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