La Lega al Nord, La Destra a L'Aquila. Le ronde notturne per risolvere il problema dell'ordine pubblico in città. E' questa la proposta che viene dal consigliere comunale Luigi D'Eramo, che fa seguito al suo precedente ordine del giorno approvato in consiglio comunale, sull'istallazione di un sistema di videosorveglianza nel centro storico. D'Eramo chiede a gran voce all’Amministrazione Comunale di dar "seguito all’ordine del giorno da me presentato sulla realizzazione di un sistema di videocamere che tuteli il nostro patrimonio artistico ed architettonico dall’imbratto giornaliero".
"La Città - scrive D'Eramo in una nota - è in mano alle orde di delinquenti che sporcano ed imbrattano abitazioni private, monumenti storici, chiese e scuole. Tutto questo è diventato insopportabile ed inaccettabile". A distanza di mesi dalla approvazione dell'ordine del giorno, il rappresentante de La Destra lo integra con un'altra provocatoria proposta.
Le ronde di cittadini, lo ricordiamo, nulla possono nei confronti dei delinquenti, non avendo poteri legalmente atrribuitigli, svolgono attività chiaramente disarmati e del tutto in modo non paragonabile a quello delle forze dell'ordine.
La cronaca ci porta proprio nel settentrione, dove lo spirito giustizialista di alcuni cittadini, condusse anche ad un rischioso e maldestro, quanto illegale, uso di armi da fuoco. L'iniziativa, spesso, è persino degenerata in atti di intolleranza e violenza gratutita, facendo sentire i protagonisti di tali atti autorizzati ad agire come meglio credono.
Sebbene, quindi, le ronde propagandate del nord Italia, si rivelano spesso bolle di sapone, continuano ad essere argomento di discussione. (MS)
"La Città - scrive D'Eramo in una nota - è in mano alle orde di delinquenti che sporcano ed imbrattano abitazioni private, monumenti storici, chiese e scuole. Tutto questo è diventato insopportabile ed inaccettabile". A distanza di mesi dalla approvazione dell'ordine del giorno, il rappresentante de La Destra lo integra con un'altra provocatoria proposta.
Le ronde di cittadini, lo ricordiamo, nulla possono nei confronti dei delinquenti, non avendo poteri legalmente atrribuitigli, svolgono attività chiaramente disarmati e del tutto in modo non paragonabile a quello delle forze dell'ordine.
La cronaca ci porta proprio nel settentrione, dove lo spirito giustizialista di alcuni cittadini, condusse anche ad un rischioso e maldestro, quanto illegale, uso di armi da fuoco. L'iniziativa, spesso, è persino degenerata in atti di intolleranza e violenza gratutita, facendo sentire i protagonisti di tali atti autorizzati ad agire come meglio credono.
Sebbene, quindi, le ronde propagandate del nord Italia, si rivelano spesso bolle di sapone, continuano ad essere argomento di discussione. (MS)
