Da Scampia la pedagogia del Centro Mammut: i racconti dell'esperienza in un libro

Come partorire un Mammut - stasera la presentazione a L'Aquila

14 Maggio 2012   13:32  

Centro territoriale Mammut - Scampia presenta

Come partorire un Mammut(e non rimanere schiacciati sotto)

 Antologia di pratiche, modi, strumenti,visioni e intuizioni dell’intervento pedagogico a cura di Giovanni ZoppoliEdizioni Marotta&Cafiero.

 Il libro verrà presentato questa sera a L'Aquila alle ore 18, presso la struttura Polivalente di San Bernardino. All'incontro moderato da Ciro Cannavacciuolo, sarà presente l'autore. L'ingresso è libero. L'evento è realizzato dal Comune dell'Aquila, l'associazione Hata Ciudad, L'Anci e in collaborazione con Bibliobus

Il Mammut del titolo è un centro di sperimentazione e di ricerca pedagogica che ha sede a Scampia, periferia Nord di Napoli. E il parto a cui ci riferiamo è la nascita e il consolidamento di una “comunità” dai confini nazionali attraverso cui da quasi quattro anni “facciamo scuola” con bambini, ragazzi, adulti italiani, stranieri e rom.

Dopo questi anni di lavoro educativo e di ricerca pedagogica, abbiamo sentito il bisogno di tirare le prime conclusioni su modi, strumenti, strategie e teorie utili alla costruzione di contesti educativi. Lo abbiamo fatto per una necessità di chiarezza interna e per condividere, con chi si sta ponendo domande simili, gli esiti della nostra ricerca.

Nella convinzione che:

• l’educazione è sempre ricerca effettuata dall’educatore;

• a un problema educativo risponde sempre e solo un tentativo educativo: non si possono teorizzare delle soluzioni a problemi educativi, non si possono adottare strade percorse da altri;

• come in tutte le comunità scientifiche si possono però condividere le domande, le strategie adottate, un metodo di lavoro, strumenti pratici che devono ovviamente essere messi alla prova e rimodulati nei contesti in cui si opera.

Lo abbiamo fatto cercando di ridurre al massimo la dimensione auto-narrativa e di ricondurre tutto al merito delle questioni. Che abbiamo sintetizzato nelle tre domande che hanno dato avvio alla ricerca e alle azioni messe in campo per rispondervi:1. quale “scuola” per gli adolescenti?

2. come liberare spazi pubblici attraverso azioni proprie della pedagogia attiva e della partecipazione sociale?

3. come dare vita a organizzazioni di base (le abbiamo chiamate “cellule sociali”) incisive, sostenibili, efficaci e ancorate ai valori di partenza dei suoi membri?

Alle domande di ricerca abbiamo cercato di rispondere attraverso:

• i racconti dalle regioni coinvolte nella ricerca (Campania, Toscana, Emilia Romagna, Veneto)

• una sintesi del “metodo Mammut”

• il resoconto delle pratiche territoriali• un repertorio di strumenti, giochi e ricette della pedagogia attiva e interculturale

• una riflessione su alcuni dei temi che hanno fatto da “sfondo integratore” nel lavoro di questi anni (riti e miti; luce;competizione; scienza e avventura)

• il contributo teorico di chi – urbanista, pedagogista, fi losofo, critico letterario, psicologo – ha seguito e sostenuto laricerca

• i “profi li” di alcuni dei nostri autori e movimenti di riferimento (Dewey, Rogers, KorczaK, Colin Ward, Berne, Lewin,Michelucci, Lowen, Mce)

• la ricognizione teorica di chi, prima di noi, ha lavorato su domande simili alle nostre, sintetizzata in una bibliografi aragionata che orienti gli educatori che stanno portando avanti o inizieranno un percorso di intervento educativo e socialein contesti simili al nostro;

• le storie, i fumetti, le leggende riscoperte o inventate in questi anni con bambini, ragazzi e adulti.Per rinforzare lo scambio e il processo di “disseminazione”, stiamo organizzando un giro di presentazioni che vuole rappresentare,insieme al libro, il nostro contributo a una ricerca pedagogica cooperativa e libera.

Chi fosse interessato a ricevere copia del libro o a organizzare una presentazione nella sua città può scrivere a:mammut.napoli@gmail.com

Buona lettura!

Come partorire un Mammut è pubblicato da Marotta&Cafiero, una piccola casa editrice indipendente, gestitainteramente da un gruppo di giovanissimi operatori sociali e culturali di Scampia, che ha deciso di lavorare con licenzaCreative Commons, una licenza che libera i libri e non li rinchiude nella gabbia del copyright, e con carta riciclata. Lelibrerie che fossero interessate a ricevere copie di


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