Inizio settimana con residua instabilità al Nordest e Levante Ligure, poi l’anticiclone africano si impone garantendo sole duraturo, clima caldo ovunque.
Nei prossimi giorni l’Italia entrerà in una fase in cui l’alta pressione subtropicale tornerà a essere protagonista, ma non prima di aver sperimentato una breve parentesi di instabilità soprattutto al Nordest. Martedì è atteso un passaggio perturbato con piovaschi e isolati temporali su Dolomiti venete, Friuli Venezia Giulia e sul Levante ligure; le altre zone del Paese vedranno condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso, con temperature massime stazionarie o in lieve incremento.
Mercoledì la tendenza vede residui disturbi atmosferici al Nord, soprattutto in mattinata sulle pianure e in Romagna, ma con fenomeni deboli e graduale miglioramento. Al Centro e al Sud, invece, il tempo resterà prevalentemente stabile, con qualche addensamento pomeridiano sui rilievi e un lieve aumento termico.
Da giovedì 18 settembre, secondo gli ultimi aggiornamenti dei modelli, l’anticiclone africano si rafforzerà sensibilmente su scala nazionale. Si prevedono giornate contraddistinte da sole prevalente, temperature in aumento, e clima estivo ovunque. Massime attese tra i 24-29 °C al Nord, tra i 26-30 °C nelle regioni centrali, e punte superiori nei territori meridionali, dove i valori potrebbero oltrepassare i 30 °C. Possibili foschie mattutine nelle valli interne o lungo i litorali.
Per venerdì e sabato non si prevedono importanti cambiamenti: il tempo rimarrà sereno o poco nuvoloso, grazie alla persistenza dell’alta pressione subtropicale. Un’attenuazione della stabilità potrebbe manifestarsi domenica 21 con un aumento della nuvolosità al Nord-Ovest, ma senza precipitazioni di rilievo nelle previsioni correnti.
Nel complesso la tendenza sottolinea una transizione dall’instabilità locale, concentrata al Nordest e su alcune aree tirreniche, verso una fase caratterizzata da bel tempo diffuso e temperature ben sopra la media, specie tra Centro-Sud e isole. Secondo le analisi recenti, l’anomalia termica sarà particolarmente marcata nelle zone interne della Sicilia e della Sardegna, e si attende che lo zero termico (quota alla quale lo 0 °C è raggiunto) possa superare i 4000 metri sulle Alpi.
Ulteriori aggiornamenti potranno definire con maggiore precisione l’intensità del caldo, l’umidità percepita, e l’eventuale insorgere di temporali pomeridiani nelle aree montuose, fenomeni che tipicamente accompagnano queste fasi di alta pressione.