La parola chiave, in tutta la vicenda sanità, che ha portato agli arresti, fra gli altri, del presidente Del Turco, è dunque proprio “rimborsi”.
Rimborsi della Regione alle cliniche private, prime fra tutte quelle di Enzo Angelini, che, senza controlli, ma solo con delle autocertificazioni per i rimborsi delle prestazioni, ricevevano somme da capogiro.
E l'inchiesta sembra decisamente allargarsi, anche in base a quanto emerge da un articolo di Roberto Galullo sul Sole 24 Ore, a tutte le strutture private, che in Abruzzo sono nove.
Ma al centro dell'attenzione delle Procure resta, per ora, il patron Angelini, che più di un anno fa pretendeva 37 milioni dalla Asl di Chieti, che, non avendoli liquidati per mancanza di pezze d'appoggio per la loro parte maggiore, ha fatto piovere all'Agenzia sanitaria teatina un decreto ingiuntivo.
I comportamenti non lineari erano soprattutto sui posti letti, per i quali per ogni 100 euro di rimborsi, almeno 30 erano fasulli.
Il tutto con la mega complicità della Fira, la Finanziaria regionale che, avendo avocato a sé i controlli, ha smantellato gli uffici di controllo delle Asl.
La Regione, nel frattempo, tentava di dare una parvenza di serietà, decidendo, l'11 ottobre 2005, l'istituzione di una Commissione speciale per il monitoraggio del sistema sanitario, nobile intento se non fosse che i nomi di coloro che ne dovevano far parte sono usciti dal Consiglio regionali il primo luglio 2008, dopo tre anni dalla decisione di istituire la commissione, e pochi giorni prima dello scoppio dello scandalo.
Il tutto, come al solito, è un film già visto: per i controlli, l'Agenzia sanitaria regionale ha a disposizione 4 ispettori, con i quali deve, chiaramente, fare le verifiche in tutta la regione.
La direzione generale dell'assessorato alla sanità della Regione Abruzzo, ha inoltre speso, nell'ultimo anno, 789mila euro in consulenze, 39 in tutto, che sarebbero dovute servire per il controllo sull'appropriatezza delle prestazioni sanitarie; insomma, un indebitamento sopra all'altro, ciascuno per ripianare l'esistente, che però continuava a condurre ad una voragine senza fine. (MS)
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