Gli ostaggi
rapiti in Darfur
"sono stati liberati": lo annunciano fonti del governo sudanese, mentre
la Farnesina fa sapere di stare verificando l'informazione. Nessun
commento da
Medici Senza Frontiere,
l'organizzazione per cui lavorano i quattro sequestrati, fra cui il
medico italiano Mauro D'Ascanio. Ma Khartoum insiste: "E' confermato,
sono stati rilasciati", spiega Ali Youssef Ahmed, capo del protocollo
del ministero degli Esteri. "Sono in salvo. Stanno bene", aggiunge.
Secondo fonti del governo sudanese sarebbero già in volo da El Fasher a
Khartoum.
Dopo l'altalena di annunci e smentite di ieri sulla
presunta liberazione dei cooperanti,
la cautela è d'obbligo. Prudente la Farnesina: la riserva non verrà
sciolta fino a quando non si sarà attivato un contatto diretto con i
quattro, fanno sapere dal ministero degli Esteri. Anche la sezione
belga di Medici Senza Frontiere attende una conferma, mentre il
portavoce della missione Onu-Ua nella regione, Kemal Saliki, sostiene
che gli ostaggi sono ora liberi.
Sollievo, quindi, ma ancora prudenza. Poco prima dell'annuncio del
governo di Khartoum, la Farnesina aveva diffuso un comunicato in cui
affermava di continuare a seguire attraverso l'Unità di crisi la
vicenda del sequestro in Sudan, in contatto con l'Ambasciata a Khartoum
e i responsabili di Msf che hanno confermato - si legge nella nota -
"che i quattro ostaggi sono in buone condizioni di salute". "Preso atto
che le autorità sudanesi hanno, sin dalla mattinata di oggi, più volte
ribadito la loro convinzione che la vicenda è suscettibile di
concludersi nelle prossime ore", la Farnesina ha chiesto all'Ambasciata
d'Italia a Khartoum di "verificare la fondatezza di tale ottimismo" si
legge nella nota.
Con molta attenzione. Perchè anche ieri funzionari del governo sudanese
avevano informato pubblicamente dell'avvenuto rilascio degli ostaggi di
Msf, per poi smentire poche ore più tardi la loro precedente
informativa. "Il rilascio è questione di ore" sosteneva questa mattina
il governo di Khartoum, mostrando ottimismo. Ali Youssef Ahmed aveva
assicurato che i tre volontari di Medici senza frontiere e la guida
sudanese rapiti mercoledì scorso in Darfur "sono tutti sani e salvi".
Il medico italiano Mauro D'Ascanio, l'infermiera canadese Laura Archer,
un coordinatore sanitario francese, Raphael Meonier, e il loro
guardiano sudanese sono stati rapiti da un commando armato mercoledì
sera a Saraf Umra, nella provincia sudanese del Darfur del Nord.
(repubblica.it)