Dati Cresa: in Abruzzo la crisi non fa perdere l'appetito

14 Luglio 2010   13:44  

I dati Istat confermano una flessione dei consumi alimentari in In Italia come effetto della crisi. Nove italiani su dieci, dati Ispo, manifestano preoccupazione per la situazione economica attuale.

Premesso questo però dai primi dati del Rapporto sui consumi delle famiglie residenti in Abruzzo elaborato dal Cresa su un campione di 518 famiglie, nel febbraio 2010, non però nelle aree colpite dal sisma, emergono dati che suggeriscono un timido ottimismo, e che confermano l'Abruzzo come regione più avanzata del sud e in cui a quanto pare la crisi morde meno che altrove.

Vero è che 14% per cento delle famiglie abruzzesi dichiara di arrivare con difficoltà a fine del mese, che il 12% è in arretrato con le bollette, che il 25% non è in grado di sostenere spese impreviste,che 8% non ha avuto sodi per sostenere spese mediche, che il 17% non ha soldi per comprare nuovi vestiti. Sono però percentuali queste al di sotto della media italiana.

E infatti gli abruzzesi spendono di più per i beni alimentari, carne, frutta e pesce in particolare, e il 54% predilige l'acquisto nei negozi di tipo tradizionale. Sopra la media anche l'acquisto di vestiti e di arredamenti. Inoltre il 42% delle famiglie possiede due auto, la media italiana è del 33%.

Altro dato significativo. la spesa media delle famiglie abruzzesi per bar e pasticcerie è di 178 euro mensili, in Italia è di 45 euro. Gli abruzzesi spendono invece molto di meno per ristoranti e trattorie 44 euro mensili a famiglia contro i 146 euro della media nazionale.

 

Il sito del Cresa

 


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