Ddl intercettazioni, Fnsi lancia mobilitazione per l'1 luglio

La stampa italiana contro il "silenzio di Stato"

29 Giugno 2010   15:00  

Le dichiarazioni del presidente del Consiglio dal Brasile sulla "disinformazione" della stampa italiana infiammano la conferenza della Fnsi che proprio oggi ha presentato il 'piano d'attacco' per la mobilitazione del primo luglio contro "la legge Bavaglio sulle intercettazioni" sotto lo slogan 'No al silenzio di Stato'. "Un'aggressione inaccettabile" quella del premier Berlusconi secondo Roberto Natale e Franco Siddi, rispettivamente presidente e segretario della Federazione nazionale della Stampa, a due giorni dalle manifestazioni organizzate in Italia e all'estero dai giornalisti assieme ad associazioni, movimenti e sindacati, che -assicurano dalla Fnsi- "faranno sentire la voce di chi non accetta di essere considerato un nemico da abbattere e da irregimentare" e promette "una resistenza civile" a oltranza contro "una legge liberticida". Perche', ha tenuto a puntualizzare Natale ad apertura dei lavori, "qui non si parla solo di un attacco al diritto-dovere dei giornalisti, ma di uno ancora piu' grave al diritto dei cittadini di essere informati, e dunque misuriamo questo nostro diritto sulla base del colpo che viene dato alla societa' intera". Il presidente Fnsi ha quindi rivendicato "una grande unita'" all'interno della categoria dei giornalisti, compresa "la solidarieta' degli editori, e quindi della Fieg che condivide i punti essenziali della battaglia" contro un disegno di legge "pericolosissimo" e "degno di un regime populista e semi-totalitario". A scendere in piazza, ha anticipato Natale, "non sara' solo una categoria o peggio una corporazione, ma una parte grande dell'opinione pubblica italiana, del piu' diverso orientamento politico, che non e' disposta a rinunciare alla propria liberta' e ai propri diritti". E ha osservato: "Qualcuno sta cercando di far credere che noi giornalisti vogliamo praticare il gossip e il pettegolezzo; qualcuno di noi talvolta lo fa e gli errori vanno sanzionati, ma per colpire quegli errori non si puo' ottenere l'effetto di imbavagliare l'informazione, che andrebbe a oscurare vicende di grande rilevanza pubblica".
Due delle manifestazioni piu' importanti avranno luogo a piazza Navona a Roma e a Conselice, cittadina del Ravennate dove e' stato recentemente eretto un monumento alla liberta' di stampa in Italia. "Un monumento che riproduce e rimette in una piazza viva", ha spiegato Siddi, "la pedalina che veniva utilizzata per la stampa clandestina dagli uomini della resistenza durante l'occupazione fascista e nazista". Da Conselice, ha spiegato, "inizia una battaglia ideale che si fa resistenza civile e mette in atto una serie di iniziative incessanti di contrasto a qualsiasi legge liberticida e non solo a questa".

L'appuntamento e' in piazza, ha argomentato il segretario dell Fnsi, "per dare una risposta pubblica che riscatti la dignita' del paese anche di fronte alla comunita' internazionale che deve sapere che noi difendiamo un bene pubblico e irrinunciabile". Resta poi confermato, ha aggiunto Siddi, il ricorso immediato alla Corte europea di Strasburgo per i Diritti dell'uomo "se e non appena la legge sara' promulgata senza le modifiche richieste".
Oltre all'opposizione e al rifiuto "di una legge illiberale", l'incontro nella sede della Fnsi e' stata anche l'occasione per ricordare le alternative proposte dai giornalisti per "fare un'informazione attenta, precisa e puntale" in un contesto di "legittima difesa della privacy". Innanzitutto pero', ha tenuto a precisare Siddi, "bisogna stralciare le parti illiberali del ddl Alfano e correggere i punti che minacciano la liberta' d'informazione". Se c'e' una "questione reale" di tutela della privacy e di "atti significativi, ovviamente per un tempo limitato", ha continuato Siddi, "questa va rispettata ma non ci puo' essere giustizia che si amministra nell'oscurita' e nelle tenebre. Se ci sono atti che indicano una persona non coinvolta direttamente nelle indagini e incidono sulla sua dignita'", ha continuato Siddi, "questi possono essere messi da parte e protetti dalle parti in un archivio riservato nel caso dovessero servire in futuro. Sapendo sempre che se atti di questa natura arrivano al giornalista e contengono argomenti di interesse pubblico, questi ha il dovere di pubblicarli".
Infine dalla sede della Fnsi e' stata rilanciata la proposta di un 'Garante della liberta' dell'informazione' che entro tre-cinque giorni sulla base degli atti conosciuti possa pronunciarsi, ha ribadito Siddi, "anche con una sanzione immediata al giornalista e facendo pubblicare una 'rettifica' alla notizia 'incriminata' che dara' conto del danno subito da qualcuno e incidera' sulla credibilita' professionale del collega, che eventualmente sara' giudicato dagli organi preposti dalla professione". Senza dimenticare, ha concluso il segretario Fnsi, "che l'informazione se correttamente intesa ed esercitata e' un potere di controllo fondamentale". Ha ricordato infine Natale: "Tre anni fa i giornalisti italiani hanno scioperato contro il ddl Mastella (all'epoca con il centrosinistra), che in fondo non era molto diverso dal ddl Alfano e che comunque fu bloccato. Oggi dobbiamo evitare che diventi legge dello Stato un ddl ancor peggiore che, con l'alibi di tutelare la privacy, vuole mettere il bavaglio alla libera informazione nel nostro Paese".


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