De Luca Scarica le Colpe: "In Italia Difficile non Sbagliare" e Orlando Non Voleva Sostenerlo

13 Novembre 2015   06:14  

"Le sue dimissioni? Una sua scelta e un atto di sua sensibilità. Il suo comportamento però è stato sbagliato. Ha sbagliato e infatti non c'è più". Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando del suo ex collaboratore Nello Mastursi, intervistato in diretta streaming dalla redazione de 'Il Mattino'. Mastursi, ha aggiunto il governatore, "non è Winston Churchill, né Cavour. E' una persona che fa il suo lavoro come tante. A volte bene, a volte male".

"Quando mi informò del sequestro del cellulare, a mia domanda mi rispose che si trattava di una cosa insignificante - ha spiegato De Luca - Mastursi sapeva prima della sentenza? Credo che stiamo arrivando all'assurdo. Quello che ha saputo non lo so, al massimo avrà saputo dagli avvocati che sanno un po' prima quello che succede. Stanno costruendo una montagna... Ad ogni modo, chi sbaglia con me è colpevole non una ma tre volte". "Nessuno mi ha mai parlato del signor Manna - ha ribadito De Luca - Non ho avuto nessuna segnalazione da parte di Mastursi".

Mi ripugna gettare la croce addosso agli altri. Ci sono errori che si possono fare in buona fede. Come si fa a non sbagliare? In Italia l'errore è dietro l'angolo. Per il resto ci penserà la magistratura", ha poi aggiunto De Luca rispondendo a chi gli chiedeva se in questa vicenda si rimproverasse qualcosa.

De Luca ha anche detto di non credere "in nessun complotto e in nessuna trappola" e di avere "massimo rispetto per tutte le persone coinvolte nella vicenda". Ai magistrati dirà: "che non so niente di niente e chiederò se c'è qualcuno che ha fatto millantato credito e ha danneggiato la Regione. La vicenda non fa credere niente. I miei collaboratori godono della mia fiducia. Ma sanno qual è la regola. Non faccio l'analisi del sangue più di tanto".

"So che la mia presenza è ruvida nei confronti di chi fa finta di scontrarsi e poi ha rapporti trasversali - ha spiegato - La mia presenza è innovativa e di rottura. La fatica per reggere questa sfida è immane. Persino dal punto di vista fisico. Ma se non riusciamo a realizzare questo cambiamento per il lavoro e per la gente, nulla ha senso. Perciò io sono tranquillo e su un altro piano. Le trappole? Devi stare attento e guardarti le spalle. E' connesso ai rischi della mia scelta di cambiamento. Stiamo buttando il sangue per risolvere i problemi di questa regione. Da qui la mia irritazione per questa vicenda che sta distraendo l'attenzione dai problemi e dalla soluzione dei problemi".

Renzi? "Era all'estero, non l'ho sentito. Se ho avuto un atteggiamento attendista o mi sarei aspettato sostegno dal Pd? Non sono adottato da nessuno, sono autonomo", ha detto il presidente della Regione Campania secondo il quale "è fuorviante e sbagliato dire che c'è una questione morale nel Pd. Non c'è nessuna superiorità morale genetica. Il Pd è un organismo della società nazionale e ne condivide tutti gli aspetti".

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al Corriere.it ha detto: "In Campania avrei sostenuto un altro candidato, ma De Luca ha vinto le primarie" ed è "portatore di un buon governo".

De Luca lunedì riferisce in aula. La Conferenza dei Capigruppo del Consiglio regionale della Campania ha accolto la richiesta del presidente del gruppo di Forza Italia, Armando Cesaro, di iscrivere all’ordine del giorno della seduta d’Aula di lunedì prossimo l’audizione del presidente De Luca sulla vicenda delle dimissioni del ex Capo della sua Segreteria, Carmelo Mastursi. "La vicenda merita chiarezza, visto il grave deficit di trasparenza che l’ha caratterizzata - commenta Cesaro -. E’ un atto dovuto alla massima istituzione campana un atto doveroso nei confronti dei cittadini".

Intanto, Anna Scognamiglio, il magistrato indagato nell'inchiesta che ha coinvolto il governatore della Campania, è stata trasferita dal presidente del Tribunale di Napoli dalla prima sezione ad un'altra sezione. Nei suoi confronti, il Comitato di presidenza del Csm ha dato il via libera all'apertura di una pratica per incompatibilità ambientale e funzionale.

Ed è stato rilasciato Antonino Monteleone, inviato della trasmissione de La7 'Piazzapulita', che era stato fermato per essere identificato presso il commissariato del tribunale di Napoli, dove era andato a intervistare il giudice Scognamiglio. A quanto si è appreso, la procedura sarebbe scattata per riprese non autorizzate.

L'INCHIESTA - Potrebbe concludersi in tempi brevi l'indagine della Procura di Roma che ha coinvolto a Napoli sette persone tra le quali il governatore De Luca. La documentazione raccolta dagli investigatori con le perquisizioni e i sequestri avvenuti il 19 ottobre scorso e le intercettazioni telefoniche disposte avrebbero fornito ai pubblici ministeri Corrado Fasanelli e Giorgio Orano sufficienti elementi per verificare se sia fondata l'ipotesi di reato di concussione per induzione e anche per evitare l'interrogatorio di De Luca e per meglio inquadrare la posizione degli altri indagati, tra gli altri il giudice Anna Scognamiglio, suo marito Guglielmo Menna e Carmelo Mastursi che è stato capo della segreteria del governatore De Luca. Gli elementi già in possesso dei magistrati potrebbero anche evitare la convocazione a palazzo di giustizia degli altri indagati per essere interrogati.


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