Decreto terremoto. Nessuna nuova NON buona nuova.

19 Giugno 2009   14:35  

Il decreto terremoto diventerà legge dello Stato martedì 23 Giugno senza l’accoglimento di alcuna delle modifiche portate in aula  nella seduta del 17 Giugno.
Tale rinvio per la definitiva approvazione è motivato, tra l’altro,  anche dal fatto che il 21 e 22 si vota per i ballottaggi nelle amministrative e per il referendum e quindi, ovviamente, i deputati si trovano fortemente impegnati nella campagna elettorale ( che comunque rimane sempre la cosa più importante!!!!)
Gli emendamenti, che ricordiamo avevano tutti il parere negativo del relatore e del Governo, sono stati respinti e quindi i grandi nodi che dovevano essere sciolti da questa seduta a Montecitorio rimangono in sospeso. Tra questi il più rilevante riguarda sicuramente il  tema delle seconde case.


Non si è affatto chiarito come verranno trattate le case non residenziali. In merito a tale argomento c’è stato un incontro, la scorsa settimana, tra il presidente Chiodi, il Sindaco di L’Aquila Cialente ed il presidente del Consiglio Berlusconi e in tale contesto il Premier sembra abbia manifestato qualche timida apertura sul problema. Il fatto è, come ha anche spiegato Giovanni Lolli in un intervista per il Sole 24 ore, che “si è voluto restringere il perimetro degli aventi diritto solo ai residenti, mentre i non residenti nel centro e nei borghi variano dal 40 a 70%. E considerando che si tratta di case integrate, è necessario ricostruire tutto”. Ovviamente aumentando gli aventi diritto occorre avere una copertura finanziaria maggiore e tale richiesta ha avuto responso negativo da parte del Ministro Tremonti.


Nel decreto-terremoto si legge poi che gli  aiuti per le prime case arriveranno come contributo a fondo perduto  (o attraverso il credito d’imposta) e dovranno coprire l’intera somma della spesa di ricostruzione. Il problema è che non si sono fatte stime economiche sul valore delle costruzioni né quindi un conteggio seppur forfettario,  da ciò deduciamo che il Governo non ha idea di quanti fondi dovranno essere stanziati per far fronte alla completa ricostruzione degli edifici. E questo ci lascia un po’ perplessi sulla riuscita e sulla celerità dell’operazione.
Per ciò che concerne i mutui, chi aveva contratto il debito, lo potrà cedere per un massimo di 150 mila euro alla società statale Fintecna.


Sono stati previsti, inoltre, 10 mila euro per i danni di piccola entità per le case che ovviamente sono in buono stato. Questi fondi sono disponibili da subito, per cui occorre fare richiesta ed attendere (… questo mi ricorda tanto la storiella dei contributi di 100 euro ogni componente del nucleo familiare per chi aveva adottato una sistemazione autonoma e di 800 euro per gli autonomi… abbiamo fatto la domanda, sono passati  più di 70 giorni, dove sono i contributi per far fronte alla prima urgenza????)


Per quanto concerne l’operazione casette, i fondi concreti saranno utilizzati per il biennio 2009 2010 per la costruzione di alloggi che temiamo siano tutto tranne che temporanei.  Saranno destinati a 15 mila sfollati e verranno finanziati con 700 milioni di euro. Dubbi persistono su come concretamente verranno assegnati questi alloggi. Ci sono voci di corridoio che affermano la priorità per le famiglie con prole che iscriveranno i bambini nelle scuole di L’Aquila ( praticamente un ricatto… se vuoi la casa ti costringono ad iscrivere i tuoi figli a L’Aquila… ma la casa per noi non dovrebbe essere un diritto????), altre che parlano di priorità per chi lavora nella città. Di certo ancora non si sa nulla. Spero solo che non innescheranno l’ennesima guerra fra poveri e che tutto verrà fatto con la massima trasparenza e regolarità.
Grande attenzione nel decreto anche per le imprese,  con  un fondo di garanzia e la creazione di una “zona franca” urbana nella quale sarà introdotto un regime fiscale agevolato.
Certamente tale decisione non è neanche lontanamente avvicinabile alle proposte indicate dal dott. Giuseppe D’Amico, direttore di Confindustria Abruzzo, nell’intervista a noi rilasciata il 22 Maggio 2009 e pubblicata nella mia rubrica “ L’Avvocato risponde”. In quell’occasione il direttore D’Amico spingeva per  un intervento di più ampie proporzioni considerato che “ L’Aquila oggi si presenta come la Berlino del dopoguerra, il dramma qui è dato dalla morte economica del punto focale dell’economia della intera provincia, pensiamo solo a tutte le attività commerciali del centro, a tutti gli studi professionali distrutti con persone che si ritrovano senza nulla e che pensano alla possibilità di andare via dall’Aquila per riprendere il proprio lavoro sulla costa. Proprio questo è necessario arginare e per farlo occorre la proclamazione di un’area franca estesa a piccole, medie e grandi imprese nonché ai lavoratori…”
Continuando con la trattazione del decreto, troviamo un via libera alla prosecuzione della sospensione e delle proroghe del pagamento di bollette, delle rate dei mutui, degli sfatti e dei contributi previdenziali. Mentre per ciò che riguarda il settore giudiziario, sospensione dei processi fino al 31 dicembre.
La norma finanziaria del decreto, che prevede la copertura dell’operazione, stanzia tra i 2 e i 4 miliardi per la ricostruzione. Fondi che dovranno essere reperiti attraverso lo scudo fiscale, che il Governo sta per varare. Per ciò che concerne l’anno in corso la cifra a disposizione è di 1,1 miliardi che verrà da lotterie, dai tagli della spesa farmaceutica e dall’inoptato del bonus famiglie.

Quindi volendo schematizzare e sintetizzare quanto detto:

1.Contributo al 100%. Contributo a fondo perduto del 100% per la ricostruzione, riparazione dell’abitazione principale o acquisto di una nuova.
2.Piccole riparazioni. E’ previsto un contributo fino a 10 mila euro per la riparazione dei danni di piccola entità per consentire alle famiglie di rientrare al più presto nelle proprie abitazioni. Stanziati anche fondi speciali per lavori condominiali, i fondi comunali possono arrivare ad un massimo di 2.500 euro.
3.Casette. Sono stanziati 700 milioni di euro per la costruzione di alloggi ed è previsto un iter più veloce e meno complesso per le occupazioni d’urgenza nelle espropriazioni. Le nuove case in arrivo sono destinate a 15 mila sfollati e secondo le ultime previsioni arriveranno entro novembre.
4.Scuole. Ci saranno interventi urgenti per il ripristino degli edifici pubblici tra cui le strutture universitarie ed il conservatorio di L’Aquila. Si stima un fabbisogno di 185 milioni di cui 85 per l’università.
5.Zona franca. Saranno previste per le piccole e medie imprese, nei comuni colpiti dal sisma, delle zone franche urbane dove si applicheranno le agevolazioni fiscali e tributarie. Previsto anche un fondo speciale di garanzia dei prestiti.
6.Proroghe. Sospesi o prorogati i termini per il pagamento delle bollette, dei contributi consortili, degli sfratti, dei contributi previdenziali e assistenziali, delle assicurazioni obbligatorie, delle rate dei mutui.
7.Antimafia. Il Prefetto di L’Aquila avrà il compito di coordinare e indirizzare tutte le attività finalizzate alla prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici.
8.Costi. Il decreto stanzia dai 2 ai 4 miliardi per la ricostruzione . Per il solo 2009 gli interventi ammontano a 1,1 miliardi. Le risorse verranno dal lotto, dall’inoptato dei bonus famiglie, dal Fas e dallo scudo fiscale.

Francesca Aloisi


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