Del Turco rompe il silenzio: quella marea di prove non esiste

08 Gennaio 2010   16:00  

A diciassette mesi dall'arresto per presunte tangenti nella sanita' privata dell'ex governatore d'Abruzzo, Ottaviano Del Turco, oggi, con l'evolversi della vicenda, e' lo stesso ex presidente ad essere convinto "che anche in Abruzzo come a Berlino c'e' un giudice in grado di dare un segnale di giustizia forte". "Documenti ora in possesso di tutti - osserva del Turco - parlano chiaro e se ne stanno ricevendo delle conclusioni logiche. Quei documenti parlano un linguaggio indiscutibilmente importante perche' c'e' un atto del Nas dei carabinieri alle osservazioni della Guardia di Finanza e della Banca d'Italia. Il problema e' dove sono andati i soldi che Angelini (il patron della clinica privata di 'Villa Pini', ) ha tolto al bilancio delle sue aziende". I carabinieri si sono occupati dei ricoveri impropri, la Guardia di Finanza del movimento dei capitali in Italia, la Banca d'Italia del movimento finanziario all'estero. "Sono felice - aggiunge Del Turco - di constatare che c'e' questa somma di prove che veniva dichiarata contro di noi e che in realta' non esiste. Sono passati 17 mesi: tra noi e il processo - rileva l'ex presidente - c'e' un giudice terzo che deve decidere se ci sono le condizioni" per processarci. "Io sono molto stupito del fatto che tutti parlano di processo e ignorano che il processo non lo convoca la Procura e nemmeno la difesa. Io sono molto fiducioso".


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