Di Orio: ecco la mia proposta di federazione fra le Università di L'Aquila e Teramo

"La convenzione con la Asl teramana esiste da trent'anni"

15 Aprile 2011   17:13  

"La mia proposta di federazione tra Università dell'Aquila e Università di Teramo non nasconde alcuna volontà di 'annessione', come sembrerebbe invece derivare da alcuni resoconti giornalistici di questi giorni".

Dopo il polverone alzatosi sulle convenzioni fra l'ateneo aquilano e la Asl teramana interviene il rettore Ferdinando Di Orio, che spiega: "La mia proposta è invece il frutto di un'approfondita riflessione sulle opportunità legate all'applicazione della Legge 240/2010 (la cosiddetta legge Gelmini), che all'art.3 espressamente prevede la possibilità di federazioni tra Atenei.

L'Ateneo teramano e quello aquilano, infatti, presentano specificità ed eccellenze complementari che potrebbero facilmente e sinergicamente convivere in un assetto federativo, con una conseguente migliore utilizzazione delle risorse finanziarie di personale e con la creazione di una realtà accademica unica nel Centro-Sud e a livello nazionale.

Sarebbe un modo - aggiunge il rettore - per affrontare correttamente il grande problema della carenza delle risorse, la cui necessaria ottimizzazione è una nostra precisa responsabilità e si determinerebbe, peraltro, un polo accademico nelle aree interne regionali similmente a quello già esistente sulla costa con l'Università di Chieti-Pescara.

Lungi da me pensare che questa proposta possa essere realizzata unilateralmente senza il pieno coinvolgimento dei colleghi dell'Ateneo teramano e senza una congiunta ed approfondita riflessione sulle potenzialità che deriverebbero da tale federazione per lo sviluppo del sistema universitario regionale a beneficio di tutta la popolazione abruzzese.

E' una riflessione già proficuamente avviata nell'Università dell'Aquila e, in tal senso, la Commissione per la revisione dello Statuto si è già positivamente espressa nei confronti di tale prospettiva federalista. Questi dunque i reali termini della mia proposta, che nasce solo da una valutazione delle opportunità legislative e delle attuali caratteristiche degli Atenei dell'Aquila e di Teramo.

Ed è su questi aspetti concreti che dovrebbe vertere l'auspicabile dibattito, sia interno che esterno al mondo accademico, rifuggendo da ogni antistorico atteggiamento campanilistico e di presunta o paventata egemonia culturale-politica. In tal senso, mi corre l'obbligo di precisare che, contrariamente a quanto sembrano ritenere alcuni esponenti politici abruzzesi, la convenzione tra Università dell'Aquila e ASL di Teramo è attiva da oltre trent'anni e grazie a questa convenzione alcuni reparti dell'Ospedale civile Mazzini di Teramo sono già diretti da docenti dell'Ateneo aquilano.

Ed è nell'ambito di questo proficuo ed antico rapporto convenzionale - conclude il rettore Di Orio - che va collocata anche la nuova presenza dell'Università dell'Aquila nell'Ospedale di Sant'Omero.


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