Dimenticavamo... in Abruzzo è emergenza disoccupazione

25 Settembre 2010   11:52  

La politica e la stampa abruzzese si è occupata d'altro in questi giorni. Dei nuovi ed ennesimi scandali politico-giudiziari. Di sospetti, veleni e intercettazioni. Le agenzie di stampa sono state intasate dalla una valanga di dichiarazioni e comunicati relativi all'inchiesta Rifiutopoli.

Non ha avuto così la risonanza che meritavano i preoccupanti dati Istat secondo cui il tasso di disoccupazione in Abruzzo ha raggiunto livelli record e non è mai stata così alta nella nostra regione dal 2005, arrivando al 9,4%, quando un anno fa, sempre secondo l'Istat era del 7,6%.

Il che significa che in Abruzzo ci sono 50.000 persone in cerca di lavoro, 10mila persone in più rispetto ad un anno fa. Donne e giovani, tanto per cambiare.

I 485 mila occupati registrati dall'Istat in Abruzzo nel secondo trimestre del 2010, rappresentano il record negativo per la regione dal lontano primo trimestre del 2005 quando gli occupati furono 478 mila.

Un numero che il trimestre successivo salì a 494mila e su questi livelli rimase, superandolo anche (il record nel 3º trimestre del 2008 con 523 mila) prima della crisi della fine del 2008.

E' record anche per il numero di persone in età lavorativa che non cercano lavoro o non sono disponibili a un impiego: 303mila, una cifra mai raggiunta in Abruzzo dal 2004.

Il dato abruzzese si inserisce nella congiuntura italiana. La disoccupazione raggiunge un nuovo record. Nel secondo trimestre dell'anno, nonostante la moderata ripresa dell'economia, il tasso è salito all'8,5%, con un aumento di 0,1 decimi di punto rispetto al primo trimestre e di 1 punto nel confronto con il secondo trimestre dell'anno scorso. Dal terzo trimestre del 2003 non si registrava una percentuale così elevata.

Ed è ancora più allarmante il dato relativo alla disoccupazione giovanile, che tocca il 27,9%, raggiungendo il record dal 1999.

Nel secondo trimestre 2010 il numero di occupati risulta pari a 22.915.000 unità segnalando un aumento rispetto al trimestre precedente pari allo 0,1 per cento. Rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente la riduzione è stata pari allo 0,8 per cento (-195 mila unità).

Il numero delle persone in cerca di occupazione raggiunge (in termini destagionalizzati) 2.136.000 unità, con un aumento dell'1,1 per cento rispetto al primo trimestre (+24 mila unità).

L'incremento tendenziale della disoccupazione si concentra nel Nord tra gli ex occupati e nel Centro e nel Mezzogiorno tra gli altri gruppi dei disoccupati.

Alla crescita della disoccupazione si accompagna un moderato aumento degli inattivi rispetto al secondo trimestre 2009 (+92 mila unità). Nella media del secondo trimestre 2010, il tasso di disoccupazione (destagionalizzato) è pari all'8,5 per cento, con un aumento di 0,1 decimi di punto rispetto al primo trimestre e di 1 punti rispetto al secondo trimestre 2009

Ma come spiega l'economista Giuseppe Mauro in un'intervista sul quotidiano il Centro, la situazione nella nostra regione sembra essere è più grave di quela relativa ad altre regioni:

'' Com'è noto in Abruzzo c'è una crisi nella crisi, terremoto più crisi finanziaria. Questi due aspetti colpiscono soprattutto il settore industriale. E vediamo che mentre rispetto al 1º trimestre nel Centronord c'è un mantenimento sostanziale della posizione occupazionale, l'Abruzzo perde 4-5mila posti, con una perdita concentrata nel settore industriale. Se noi dovessimo fare un confronto con i mesi prima della grande crisi del 2008, oggi constatiamo che ci sono 30mila occupati in meno, di cui la metà sono concentrati nel settore industriale''.

Ma questa emergenza in Abruzzo non sembrano essere in questi giorni una priorità nel dibattito politico.

 


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