Dimission impossible: Cialente fa pace con il Governo

27 Marzo 2011   09:48  

Come da copione, alla fine scoppia una mezza pax romana. L'incontro di ieri sera tra il sottosegretario Gianni Letta e il sindaco ex-dimissionario Massimo Cialente, alla presenza del commissario Gianni Chiodi e del vice Antonio Cicchetti ha avuto un esito positivo. Ha telefonato, al termine della riunione fiume durata quattro ore, anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

L'esito più immediato dell'incontro chiarificatore, clamorosamente annunciato, sarà il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco dell'Aquila che avverrà nella giornata di oggi.

A seguire i punti di affinità e convergenza emersi dal summit romano.

Sul bilancio Cialente ha ottenuto 26 milioni di euro con la promessa che saranno chiesti ulteriori fondi tramite istanza alla Ragioneria di Stato. Aveva chiesto subito tutti i 36 milioni di euro necessari, ma Tremonti pare che non ne voglia per ora sapere. L'approvazione del bilancio di previsione slitterà comunque a maggio.

Risorse aggiuntive saranno stanziate anche sui monumenti danneggiati dal sisma da attingere dai fondi Arcus.

Il governo come prevedibile ha risposto picche alla richiesta di Cialente di una sostanziale modifica della governance della ricostruzione tutta incentrata sui commissari e con poteri molto limitati, per usare un eufemismo, attribuiti a Comuni, enti locali, per non parlare della società civile cittadina..

L'ultima parola spetterà sempre al commissario Gianni Chiodi. E' stata però promessa una maggiore collegialità delle scelte che saranno passate al vaglio del tavolo tecnico per la ricostruzione, a cui partecipano i sindaci, e che vedrà accresciuta la sua importanza nella dinamica della governance.

Inoltre il comune dell’Aquila potrà decidere di non avvalersi della struttura tecnica di missione, che Cialente e molti esponenti politici cittadini considerano una sorta di ente inutile.

Il governo si è poi detto disponibile ad attribuire una maggiore autonomia ai Comuni nella scelta autonoma del soggetto attuatore nella decisiva fase della rimozione e trattamento delle macerie.

Altro oggetto del contendere sul tavolo erano i piani di ricostruzione: il sindaco li aveva giudicati strumenti troppo farraginosi, almeno per il centro storico del capoluogo. Ma sulla necessità di subordinare l'avvio della ricostruzione all'approvazione del piano il governo non transige.

'Il Comune dell'Aquila – ha ribadito il commissario Chiodi - deve fare i piani di ricostruzione, perchè previsto dalla legge, ma perché per affrontare una ricostruzione epocale occorre un piano che evidenzi quello che si andrà a fare, il fatto di non voler fare il piano o di ritenerlo inutile mi sembra sia veramente una miopia politica''

''L’incontro - ha commentato in un intervista del quotidiano Il Centro Massimo Cialente - è servito a far comprendere ad ognuno di noi le ragioni degli altri, credo che sarà possibile guardare al futuro con più ottimismo. Al tavolo del commissario dovranno essere rimossi tutti i problemi sul tappeto e la Struttura tecnica dovrà essere solo il braccio operativo''.

Concludendo: il sindaco Cialente ritirerà le dimissioni oggi e domani tornerà con pieni poteri in consiglio comunale, dove la maggioranza che lo sostiene ci dovrebbe essere, ma dove lo attende l'approvazione del piano di riassetto delle Spa. Ovvero poltrone e strapuntini da distribuire e spartire tra i vari e vecchi politicanti cittadini e rispettivi clientes, cioè i vecchi e stucchevole mala-politica pre-terremoto, e che ora rischia di affossare definitivamente la città terremotata.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore