Un danno erariale da circa 200 milioni di euro al Servizio sanitario nazionale per le limitazioni alla prescrivibilità di un farmaco più economico per curare alcune malattie oculari viene contestato a dirigenti e commissari tecnico-scientifici pro-tempore dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno notificando un invito a dedurre nei confronti delle persone coinvolte.
Le persone destinatarie del provvedimento, cui all'epoca era rimessa la valutazione, sotto il profilo sia tecnico-scientifico che economico-finanziario, sull'inclusione dei medicinali nella lista di quelli rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale, hanno ora 60 giorni di tempo per fornire le deduzioni difensive ai magistrati della Corte dei Conti.
Con riferimento alla commercializzazione di Avastin e Lucentis, nel 2014, già l'Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva irrogato nei confronti delle case farmaceutiche una sanzione amministrativa di oltre 180 milioni di euro per un'intesa restrittiva della concorrenza, per avere concertato una differenziazione artificiosa dei prodotti, presentando il primo come più pericoloso del secondo e condizionando così le scelte di medici e servizi sanitari.