"Dirty Job", nuove intercettazioni. Bianchini avrebbe detto: "Gizzi ha timore di te e di tuo padre"

Emergono ulteriori dettagli in merito all'inchiesta "Dirty Job", condotta dalla Procura dell'Aquila in merito ad alcuni appalti della ricostruzione nel capoluogo, che ah portato all'arresto di sette persone (quattro in carcere e tre ai domiciliari).

Migliaia le intercettazioni telefoniche effettuate dagli investigatori, tra cui è venuta fuori anche una frase attribuita all'ingegnere avezzanese Michele Bianchini, mentre parla ad uno dei due figli dell'imprenditore campano Alfonso Di Tella.

"Gizzi ha timore di te e di tuo padre", la frase che Bianchini avrebbe pronunciato, con probabile riferimento alla questione dei pagamenti dei lavori che, secondo la Procura, sarebbero stati eseguito con ritardo dall'imprenditore Elio Gizzi, ed avrebbero così portato a problemi con i Di Tella, che a loro volta si sarebbero visti costretti a far fronte alle scadenze mensili attingendo alle proprie finanze personali.

Secondo il gip, difatti, "in occasione dell'incontro con Gizzi per ottenere l'assegno a pagamento dei lavori, Bianchini chiedeva espressamente la presenza di un membro della famiglia Di Tella, perfettamente consapevole del fatto che la loro presenza, definita intimidatoria, avrebbe facilitato il suo compito".

Le parole di Di Tella, riportate dal il Centro:

"Ueh, Mì...ma a Michele ce lo hai detto il fatto di Gizzi? Sì, E ha detto che mo' dobbiamo andare io e lui...Michele ha detto: 'Mimmo, io ti chiamo e devi venire pure tu'...perché, ha detto lui, 'quello tiene timore di te e di tuo padre'... devi venire pure tu, ha detto, e ci deve fare l’assegno..sennò non ce ne andiamo da là dentro".

Una successiva intercettazione starebbe poi a dimostrare la riuscita dell'opera di persuasione:

"senti...me lo sono fatto fare l'assegno...mi ha dato cinquanta...mo' ha detto che quest'altra settimana che facciamo l'altro Sal mi dà la differenza...".