Don Luigi Merola, infiamma i ragazzi al Circus di Pescara

26 Marzo 2010   16:37  

Infiamma la platea, don Luigi Merola, il prete anti-camorra, che, proprio a Pescara, qualche mese fa, ha ricevuto il Premio Borsellino. Giovane, simpatico, carismatico, ormai da qualche anno simbolo della legalità, insieme avversario della camorra. Oggi, al Circus, ha incontrato i ragazzi delle scuole medie.

Nel Capoluogo adriatico, ha incontrato gli studenti per una iniziativa voluta dal Comune, in particolare dall'assessore Renzetti. Con don Luigi, il Prefetto Paolo Orrei, il Procuratore Capo Trifuoggi e lui, il prete anti-camorra che dal deserto di Forcella ha fatto nascere luoghi di incontro e la sua fondazione, che raccoglie più di 100 ragazzi, grazie ai suoi volontari e che vive, esclusivamente del buon cuore e delle donazioni dei cittadini. Sotto scorta, don Luigi Merola, da ancor prima del 2004, quando si ribellò ulteriormente alla camorra, per l'uccisione della giovane Annalisa Durante, ammazzata a 14 anni, per un tragica fatalità. E continua a incontrare i giovani, don Luigi, come ha fatto oggi a Pescara, a dir loro di studiare, di ribellarsi al silenzio che uccide la legalità "e se Pescara - dice - don Luigi- non è Forcella, bisogna comunque rispettare la legalità, perseguirla nel mondo e dentro di noi". Racconta della sua vita, interagisce con i ragazzi è un fiume in piena. Parte dal suo arrivo, giovane prete, lì a Forcella, prima la difficoltà, poi la diffidenza, poi la costruzione di scuole e luoghi di aggregazione. Non ha peli sulla lingua: "Come fa lo Stato a combattere la criminalità se non rafforza i suoi uomini, se non si pensa ad investire, a prevenire, allo sviluppo? Non vogliamo - prosegue - la politica attaccata alla sedia. Diceva don Luigi Bello, Vescovo santo, che la la politica è il potere del servizio non a servizio del potere. Andate, andate, sì, stavolta su internet, cliccalte sulla voce Tonino Bello, che aveva una croce di legno sul petto e un anello di legno sulle mani. Abbiamo bisogno di questi Vescovi. Non di cretini vestiti d'oro. Il Signore diceva, voi sarete i pastori. Il pastore addà sta in mezzo a i peccore, addà sentì a puzza de i peccore, altrimenti non facciamo i preti, facciamo altro!" E ancora, don Luigi non molla: "la Chiesa deve incarnare la povertà di Cristo e che Cristo predicava, aiutare i più umili, i disadattati. Le Chiese devonon essere sempre aperte. Una volta, ho visto un cartello nella parrocchia di un mio predecessore "si riceve il Martedì" e che è un negozio? La Chiesa è luce. I cristiani usciti dalla messa devono essere gioiosi, e invece sembrano tutti tristi". Poi rivolgendosi in particolare ai ragazzi: "Dovete studiare, perchè lo studio è importante, ma io una idea di scuola con una cattedra in mezzo ed attorno tutti voi. Perchè voi, una volta usciti, dovete diventare dei bravi Cristiani, Musulmani, Evangelici, ecc....Per questo chi conta, bisogna si interessi dei problemi dalla scuola, soprattutto della scuola pubblica!" Don Luigi Merola ha assicurato che grazie alla collaborazione col Comune di Pescara ci saranno altri incontri, una sorta di percorso lungo la via della legalità. Magari, il prossimo incontro, sarà con i genitori. Perchè oggi sono i figli, che devono formare i genitori". Fa salire sul palco alcuni ragazzi, li fa diventare parte attiva e attraverso loro racconta la sua vita. In platea, non vola una mosca, si sta attenti, poi si applaude e si torna a casa con un messaggio forte, quello di un prete dalla scorza dura che va in giro, come dice lui stesso, con due angeli in terra, i due Carabinieri di scorta. Invita i ragazzi a dire sempre la verità, a "perseguire la fedeltà, a dire no agli imbecilli che invitano a drogarsi o ad abusare di alcol e a "rompere le scatole", nel senso giusto, però, eliminando, ovunque siano, le mele marce. Perchè il silenzio uccide, anche e soprattutto la legalità.


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