Dopo il bike sharing c'è che chiede vera tutela ambientale

L'iniziativa del Comune di Teramo

11 Maggio 2010   11:02  

Forse sono due i responsabili dei danneggiamenti alla bici della giunta Brucchi. Atti vandalici in risposta ad un'iniziativa che invece è stata apprezzata dall'intera comunità. Sabato 9 è stata la giornata della bicicletta e Teramo ha lanciato l'iniziativa "Biciamoci in città, incontriamoci su 2 ruote", cui ben 3000 persone hanno partecipato, dando un chiaro segno di solidarietà al Sindaco Brucchi . "Questa è la risposta dei cittadini che vogliono isolare e condannare chi non conosce le regole del vivere civile'' ha detto il Sindaco.
Intanto ieri la Digos ha sentito di nuovo i testimoni e ha fornito un primo rapporto alla magistratura. Le bici danneggiate erano parcheggiate nella rastrelliera sotto al municipio e in quelle di piazza San Francesco, e poco dopo le 2 di notte sono state prese di mira dai vandali. Il Comune ha presentato denuncia contro ignoti.

La dannosa azione di qualche sconsiderato, di certo non ferma la giunta comunale sul progetto della "bici condivisa". Il Comune potenzierà il numero delle stazioni, e "con il finanziamento ministeriale di 160mila euro", spiega il sindaco Maruzio Brucchi, "acquisteremo bici a pedalata assistita modificheremo parzialmente anche il sistema di utilizzo delle bici. Ora chi le prende deve riportarle nella stessa rastrelliera, in una seconda fase le bici si potranno liberamente lasciare in tutte le stazioni".
Sempre ieri la giunta ha deliberato che saranno montate delle telecamere che terranno sotto controllo costante le sei rastrelliere sparse in città.

A fronte dell'iniziativa del "bike sharing"  c'è anche chi, pur considerando l'iniziativa di valore, la valuta come marginale e soprattutto non inserita inn un progetto significativo relativo alla mobilità.
E' Pasquale Di Ferdinando, presidente dell'associazione Robin Hood.

Secondo Di Ferdinando il Comune di Teramo non si è mai impegnato in seri studi di mobilità sostenibile che spingano all'uso dei mezzi pubblici, pertanto, secondo il suo punto di vista, iniziative lodevoli come il bike sarin restano isolate e inutili. "Non abbiamo nemmeno un piano di viabilità" dice Di Ferdinando.

La critica di Di Ferinando è precisa e circostanziata, ed è relativa al fatto che il Comune si impegna in iniziative che non vanno oltre il centro storico. "Voglio ricordare al sindaco Brucchi" dice Di Ferdinando, "che la riduzione del 20 per cento delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020, così come è stabilito dall'accordo di Bruxelles, va conquistato su tutto il territorio comunale e non solo in centro storico grazie all'uso delle due ruote".
Il problema lamentato da Di Pasquale sarebbe la mancanza di concretezza, di progetti e soprattutto di tutela dell'ambiente come dimostrerebbe lo sviluppo della collina della Specola, dove sta sorgendo senza la cosiddetta "Teramo Alta", dove sorgerà il complesso immobiliare Villa Romita che "in barba alle norme di tutela dei profili", dice Di Ferdinando "ha distrutto per sempre la collina alle porte della città".

(Barbara Bologna)

 


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