Dragaggio porto Pescara, Goio lascia: "Con la scure di Tremonti impossibile lavorare"

14 Aprile 2011   14:04  

Per il dragaggio del Porto Canale di Pescara i soldi ci sono, ma non bastano. Per questa ragione il commissario straordinario Adriano Goio ha rassegnato le dimissioni: "Con 2 milioni di euro avrei dovuto fare tutto, non solo il dragaggio, ma anche il progetto per il nuovo porto e la caratterizzazione e a me non va di gettare polvere negli occhi della gente"

In effetti, calcoli alla mano, solo per svuotare la vasca di colmata servirebbero un milione e novecento mila euro; davvero difficile ipotizzare che con le restanti 100 mila euro si possa realizzare il nuovo progetto per la modifica della diga foranea e la caratterizzazione del sito.

Goio, che resta comunque commissario per il bacino idrico Aterno-Pescara, si é sentito ieri sera con il governatore Chiodi esprimendogli le sue intenzioni e le sue perplessità: "il porto di Pescara é uno scalo marittimo di rilevanza nazionale e per questo credo che le risorse dovrebbero essere a carico dello Stato, ma la scure Tremonti, tra i tanti tagli, ha imposto anche questa limitazione".

Chiodi ha chiesto un incontro con Protezione Civile e Ministero delle Infrastrutture per modificare l'ordinanza, ma non é facile guardare con ottimismo al futuro visto che la situazione si aggrava di giorno in giorno e l'arrivo dell'alta pressione  ha aumentato il fenomeno dei bassi fondali.

La stagione turistica é alle porte e oltre alla pesca e agli scambi commerciali ora sono a rischio anche i collegamenti con la Croazia.


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