Torna ad aleggiare sul porto di Pescara l'incubo del dragaggio, che già negli anni passati ha causato non pochi problemi e dato adito a numerose ed aspre polemiche.
Ora come in passato, tale situazione rischia di creare seri problemi anche per tutte le attività produttive connesse al porto: da ciò è conseguita la convocazione ed il successivo svolgimento di una riunione congiunta tra istituzioni, operatori e Direzione marittima.
In particolare, si profila una vera e propria corsa contro il tempo per garantire i collegamenti estivi con la Croazia, indicati come assoluta priorità insieme al ritorno in porto della petroliera Galatea.
L'obiettivo è l'ampliamento della quota dei lavori di scavo fino a 35.000 metri cubi di sedimenti, da ottenere eventualmente tramite l'utilizzo dei 100.000 euro dei ribassi d'asta. Al riguardo Enrico Bentivoglio, dirigente del Provveditorato alle opere pubbliche del ministero delle Infrastrutture, ha garantito impegno, "ma nei limiti delle risorse disponibili e delle possibilità che la legge prevede".
Altra questione di interesse fondamentale riguarda il ripascimento del tratto di costa compreso tra Montesilvano, Pescara e Francavilla al Mare. La Regione si è data disponibile per prelevare 30.000 metri cubi di sabbia, ma si tratta di un quantitativo evidentemente insufficiente, se si considera che Francavilla e Montesilvano hanno rispettivamente bisogno di 70.000 e 50.000 metri cubi.