Duplice flop sul turismo in Abruzzo, Di Dalmazio sotto accusa

Ancora polemiche sulla pagina fan su Facebook "Visit Abruzzo"

08 Luglio 2011   13:43  

Riceviamo e pubblichaimo, aggiungendo una piccola nota a margine.

E' vergognoso come l'Agenzia di Promozione Turistica Regionale (pagata con fondi pubblici) venga usata politicamente per attaccare la mia persone e omettere la verità dei fatti. La storia della pagina facebook "Visit Abruzzo" insieme al restyling del sito turistico regionale e ad un nuovo claim, costata 1.8 milioni di euro e da me responsabilmente denunciata, ha evidentemente dato molto fastidio in Regione.

In queste ore girano due comunicati di replica alle mie dichiarazioni sulla ormai famosa vicenda; il primo a nome di Marco Virno dell’Azienda di Promozione Turistica Regionale e il secondo è di un’associazione teramana, “L’Abruzzo Al Centro” nata dall’esperienza di una lista civica molto vicina all’Assessore Regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio. Sino a qui tutto normale, ma il fatto grave è che i comunicati sono identici, sono perfettamente uniformi! CHI E' IL MANDANTE DI QUEST'AZIONE SINCRONIZZATA? 

Per semplificare replico all’APTR e indirettamente agli amici Di Dalmazio:

Prendo atto che Marco Virno dell’Azienda di Promozione Turistica (o chi per lui), con il suo intervento smentisce la linea programmatica di promozione sul web illustrata dall’Assessore Di Dalmazio il 21 Maggio 2011 a Roccaraso, durante il Tourism Day, Giornata per la promozione e rivalutazione del turismo abruzzese. 

Durante la sua relazione, Di Dalmazio affermava che sul web anche un solo piccolo errore può mandare in fumo anni di promozione turistica. A nostro avviso e di centinaia di utenti di facebook che hanno condiviso le nostre osservazioni, ciò è irrimediabilmente accaduto. Purtroppo la pagina “Visit Abruzzo” si è rilevata un’autogol sotto l’aspetto comunicativo: grafica approssimativa, poche richieste di informazioni pervenute sulla bacheca e l’amministratore della pagina che sovente non risponde alle richieste degli utenti, scaricando la competenza all’APTR; ente che sembra prossimo alla soppressione da parte del governo regionale. Inoltre, sulla bacheca di “Visit Abruzzo” ci sono macroscopici errori di traduzione dall’italiano in inglese, che demoliscono ogni minima possibilità di comunicazione verso potenziali turisti stranieri. 

Mi spiace che Virno abbia letto le mie dichiarazioni distrattamente e replicato con fatti e cifre che non hanno gambe per camminare . Io non ho mai detto che la pagina Facebook è costata alla Regione Abruzzo 1.8 milioni di euro. Il mio calcolo, peraltro annunciato dallo stesso assessore Di Dalmazio, si riferiva al progetto generale che oltre alla pagina Facebook, include (includeva?) un nuovo claim e il restyling del sito web turistico regionale.

In merito alla questione dei fondi destinati dalla Regione alla promozione turistica abruzzese (soprattutto via web), si apprende sempre dell'Azienda di Promozione Turistica che al costo di 1.500 euro..."l'Aptr è riuscita a spuntare la creazione della pagina, l'inserimento di 1 contenuto al giorno sulla bacheca per un anno, 4 invii mensili («in modo da non stressare e rendere naturale l'accesso agli utenti») di inviti agli utenti all'iscrizione della pagina in questione, la risposta ad eventuali domande o attività sulla pagina di Facebook." 

Fa sorridere questo marketing che in Abruzzo si fa a passo di lumaca. Ce lo immaginiamo stremato, questo operatore, mentre invia la quarta richiesta mensile di iscrizione alla pagina, sommerso dagli insulti di utenti colti da raptus omicida e sopraffatti da una crisi di nervi! E non vogliamo nemmeno immaginare cosa potrebbe accadere, se dovesse compiere l'eroico gesto di inserire DUE contenuti giornalieri in bacheca invece di uno! Per il sovrumano sforzo cui è sottoposto, esprimiamo a costui profonda solidarietà!

In aggiunta a quanto citato, Virno aggiunge che "qualsiasi esperto di social media marketing può testimoniare che non è la quantità (di utenti) a decretare il successo delle attività in questo campo.". Nasce quindi dall'Abruzzo un rivoluzionario metodo di comunicazione: la promozione..."di nicchia"!!! Una forma di pubblicità, forse fondata sul passaparola e il pettegolezzo...

Per Virno infatti, "non bisogna mai dimenticare che i fondamenti di tutte le attività sociali stanno nel costruire e sviluppare delle relazioni. Tutto ciò ha ben poco a che fare con i numeri"; ma da che mondo e mondo, la pubblicità è finalizzata alla massa! Adottando una strategia come quella messa in campo dall'APTR, probabilmente i turisti in Abruzzo li vedremo tra 50 anni!

Dichiarazioni come quelle rese da Marco Virno esprimono una assoluta superficialità sulle dinamiche che si instaurano su Facebook, ma a nostro avviso anche su quella che dovrebbe essere una proficua promozione, mirata allo sviluppo economico regionale. Se queste sono le basi per un "progetto di eccellenza nazionale", meglio fare incetta di tutto l'Amor di Patria possibile, perchè ce ne sarà bisogno!

In conclusione, posso ritenermi soddisfatto di aver gratuitamente contribuito alla promozione e alla crescita della pagina "Visit Abruzzo"; e di averlo fatto meglio di quanto chi è direttamente coinvolto in questo progetto, sia stato capace di fare in cinquanta giorni, si fosse speso anche un solo euro di contributi pubblici.

Il mio intento era, oltre a denunciare il presunto spreco, anche quello di portare alla luce quanto gli stessi gestori turistici da settimane denunciano pubblicamente , ovvero la cronica mancanza di una strategia di marketing per il turismo in Abruzzo e la fallimentare gestione Di Dalmazio per lo sviluppo economico-turistico regionale.

Giampiero Riccardo
Coordinatore Giovani Italia dei Valori - Abruzzo


Nota a margine del direttore di Abruzzo24ore.tv

Non intendo tornare sulla polemica, il nostro sito ha già scritto e intervistato chi di dovere. Una piccola recriminazione, però, è doveroso farla.

Purtroppo notiamo che, anche quando si scrivono articoli completamente originali e frutto di una propria ricerca, le altre testate tendono a ignorarne la paternità ed, in alcuni casi, a rivendicarla pure.

E' un gioco al massacro che poco ci piace, ma che, purtroppo, accettiamo.

Quello che non ci piace e al quale ci opporremo con forza, è invece l'ignorare questa situazione da parte dei politici e qui, una tiratina d'orecchie a Riccardo e D'Alessandro, che presto dimenticano di chi sia "l'inchiesta" su Visit Abruzzo.

Ci spiace che il nostro lavoro sia utilizzato dai politici senza riconoscerlo.

Nel caso del primo comunicato di Riccardo, addirittura il nostro pezzo è stato inserito online e pubblicamente ben due ore prima del suo comunicato.

Caso strano che si sia pensato, noi e lui, alla stessa cosa e ben più chiari sono i riferimenti ai nostri virgolettati,  fatti anche in questo comunicato.

Insomma, perchè non "dare a Cesare quel che è di Cesare"?


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