E' morto Steve Jobs, co-fondatore di Apple, l'uomo che ci ha cambiato la vita due volte

Nel video l'ultima apparizione in un suo famosissimo keynote

06 Ottobre 2011   07:43  

"Steve Jobs è morto" - così si legge in un comunicato ufficiale di Apple che compare in home page di tutti i siti internazionali - "Apple ha perso un genio visionario e creativo e il mondo ha perso una persona straordinaria. Chi di noi ha avuto la fortuna di conoscere Steve e lavorare con lui ha perso un amico, una guida, una fonte d'ispirazione. Steve lascia un'azienda che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito resterà per sempre lo spirito di Apple".

Jobs, il genio che ha superato in soli 15 anni con un'azienda sull'orlo del fallimento due colossi come Google e Microsoft, che ha inventato, o meglio, soffiato l'idea del mouse all'IBM, colui che ha spodestato il walkman della Sony inventando l'iPod e iTunes, che ha reinventato il modo di interagire con un computer creando l'iPad.

La storia di Apple e di Jobs

La storia lavorativa di Steve Jobs è stata definita straordinaria, figlio adottivo crea ai tempi del college il suo primo computer e insieme a Steve Wozniak fonda Apple.

Le cose vanno bene fino al 1983, l'azienda è florida e suscita grande interesse a pubblico e investitori. Jobs a quei tempi riesce a convincere il CEO di Pepsi John Sculley ad andare in Apple con una frase che poi divetò famosissima, "vuoi continuare a vendere bibite gassate o cambiare il mondo?"

I rapporti fra i due si incrinano subito e inizia la crisi di Apple che lo costringe nel 1985 a lasciare la sua stessa società.

Così nel periodo di lontananza fonda la Pixart che poi rivende a Disney, ma soprattutto la Next, società che fa il verso ad Apple.

Non vanno bene le cose a lui, ma tantomeno alla società di Cupertino, tanto che nel 1996 viene richiamato a gran voce alla guida di Apple dagi stessi che lo avevano cacciato.

Di lì una serie di successi a ripetizione, anche qualche insuccesso ma che il marketing della mela morsicata nasconde alla perfezione.

Vengono pensati, creati e commercializzati i nuovi iMac che riportano l'azienda in auge dei computer solo monitor tutti colorati fluorescenti (iniziando anche la moda dei cloni PC che ne ricalcano lo stile), poi vengono gli iPod nel 2001 e la rivoluzione musicale di iTunes, ancora il nuovo sistema operativo Mac Os X.

Jobs non sbaglia un colpo, i suoi keynote (presentazioni) diventano famosi, appuntamenti quasi mistici per i suoi estimatori.

Stringe amicizia e rapporti con Bill Gates (Microsoft) e con Erich Smith (Google) tanto da farli entrare nel Cda Apple per un periodo di tempo.

I mac diventano una sorta di status simbol, inventa Final Cut Pro programma di montaggio video che ben presto soppianta anche a Hollywood i PC per montare i blockbuster Hollywoodiani.

Nel 2004 inizia il suo calvario, viene operato per la prima volta di cancro al pancreas, pare riprendersi, ma poi inizia la lunga ed inesorabile discesa che lo porta ad essere di giorno in giorno sempre più l'ombra di se stesso.

Poi il gran passo, presenta l'iPhone, telefonino, smartphone rivoluzionario grazie alla cura maniacale dei dettagli e del software.

Infine l'ultimo atto crea l'iPad che come fu per l'iPod diviene sinonimo di tablet computer.

L'interfaccia touch per eccellenza, ciò che i nostri figli hanno imparato a usare prima anche di sapere un mouse cosa fosse ed ogni tanto becco mia figlia di 28 mesi tentare di cliccare lo schermo del mio MacBook Pro quasi fosse l'iPad.

Negli ultimi mesi di vita ha poi lavorato alla rivoluzione cloud per cui tutti i dati di un mac, un iPod, un iPhone, un iPad verranno registrati su server remoti (nuvoletta appunto). Una rivoluzione che inizierà solo il 12 ottobre alla presentazione del nuovo servizio, ma che lui, per la prima volta non potrà vivere.

L'ultimo suo sogno visionario lo ha illustrato nel municipio di Cupertino il 6 giugno quando a sorpresa ha presentato il nuovo campus di Apple una struttura circolare grande quasi quanto il Pentagono.

Addio a Steve Jobs, l'uomo che più di tutti ha saputo cambiare il nostro modo di vedere e utilizzare la tecnologia, addio al cratore del "Think different" (Pernsa in modo diverso) quando i PC erano tutti color avana a bruttissimi.


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