Ecco gli onorevoli coi doppi incarichi. Gli abruzzesi sono tutti del Pdl

Sulle poltrone a tutti i costi!

12 Luglio 2011   11:54  

Meglio di una poltrona c'è solo una doppia poltrona, magari con annesso raddoppio dell'indennità e dei privilegi. I parlamentari nostrani, europei e nazionali, hanno preso il vizio di accumulare su di sé più cariche elettive, tanto che sono oggi oltre un centinaio quelli che possono vantare nel proprio curriculum un seggio a Roma o a Strasburgo e, contemporaneamente, una fascia tricolore, un assessorato o un ruolo di consigliere in qualche comune e provincia d'Italia.

Secondo i dati elaborati da OpenPolis, che l'Espresso pubblica in esclusiva, ci sono centoventuno casi di doppi incarichi nei nostri parlamenti, molto spesso legati a personalità semisconosciute del panorama politico, ma con qualche eccezione di rilievo.

A ogni tornata elettorale la storia è sempre la stessa: alcuni di questi esempi finiscono sulla stampa e alimentano la polemica, salvo poi tornare nell'ombra dopo qualche settimana. I casi più piccoli si meritano invece qualche appunto dalla stampa locale e poi finiscono nel dimenticatoio. Dai dati di OpenPolis pare che ad andare di moda siano soprattutto i seggi nei consigli comunali piccoli e grandi della Penisola, poltrone "locali" che non dispiacciono a cinquantaquattro parlamentari.

Tra tanti nomi che non dicono nulla al grande pubblico ci sono anche politici di primo piano come Francesco Rutelli, senatore del Terzo polo e consigliere comunale a Roma (dopo aver perso la corsa per il Campidoglio) e Riccardo de Corato, deputato Pdl e consigliere a Milano dopo aver perso la carica di vicesindaco.

Sempre nel consiglio del capoluogo lombardo siede Matteo Salvini, consigliere della Lega Nord ed europarlamentare, mentre bisogna andare ancora più a Nord per trovare l'ultras berlusconiana Michaela Biancofiore, deputata Pdl e consigliere comunale a Bolzano.

Se i nomi dei politici possono dire poco, la disposizione geografica di questi doppi incarichi può essere interessante. Ne sanno qualcosa i cittadini di Olbia, che hanno prestato alla politica nazionale tre dei loro consiglieri comunali, o quelli di Borgomanero, paesino in provincia di Novara: 21mila abitanti e la fortuna di avere ben due consiglieri comunali che fanno anche i deputati a Roma (uno per la Lega e l'altro per il Pd). Meno folta la schiera degli assessori che conta solo quattro esponenti (tre del Pdl): tra questi emerge il caso del centrista Bruno Tabacci da poco nominato assessore nella giunta milanese di Giuliano Pisapia.

Risalendo la gerarchia degli incarichi cambiano i numeri e i nomi iniziano a farsi via via più interessanti. Nel nostro paese ci sono ben trentadue comuni che possono vantarsi di avere un primo cittadino onorevole. In molti casi si tratta di paesi di provincia che premiano il proprio candidato nella speranza di ricevere dei privilegi da Roma: non è un caso se 16 dei 32 primi cittadini sono esponenti della Lega Nord (che conta anche due dei tre vicesindaci), attaccata al territorio quanto alle poltrone.

Tra gli altri nomi che meritano una citazione ci sono il sottosegretario alle infrastrutture Mario Mantovani che, oltre all'incarico nella squadra di Governo, tiene nel cassetto anche la fascia di Arconate, paese da seimila anime nel milanese.

Nella lista appaiono anche due new entry del calibro di Luigi De Magistris, europarlamentare Idv e sindaco di Napoli, e Piero Fassino, deputato del Pd e primo cittadino a Torino. Proprio Fassino ha annunciato da alcuni giorni le sue dimissioni da parlamentare, mentre De Magistris dichiara di essere in attesa della ratifica formale della Cassazione che lo farà decadere dall'incarico a Strasburgo per incompatibilità. Ma visto che il ruolo di sindaco poco si addice a un vero leader politico, tredici parlamentari hanno preferito quello di presidente o vicepresidente della Provincia.

In questo caso sono gli esponenti del Pdl a dettare legge con otto poltrone, seguiti a debita distanza dai colleghi leghisti (tre province) e dai casi singoli di Udc e Pd. Non cambia molto guardando ai consigli provinciali, in cui i casi di doppio incarico sono in totale undici con solida prima posizione per il Pdl con quattro suoi deputati-consiglieri.

Alla fine di questo viaggio tra i doppi incarichi vale la pena tirare le somme: se nessun partito presente in Parlamento può infatti definirsi completamente escluso da questo malcostume, è anche vero che vanno fatte delle proporzioni. Sui centoventuno casi trovati da OpenPolis, più di un terzo (47) sono legati a parlamentari del Pdl, seguiti a poca distanza dai compagni di maggioranza della Lega, che possono contare su 42 "doppio-incarichisti".

Le formazioni di opposizione guardano da lontano, con il Pd fermo a quota quattordici casi (incluso Fassino), il Terzo Polo a nove, e l'Italia dei Valori a tre (incluso De Magistris). C'è però spazio e gloria anche per Iniziativa Responsabile, che nel suo piccolo riesce ad accumulare ben tre casi di doppi incarichi.

di Mauro Munafò
da L'Espresso


GLI ABRUZZESI CHE MANTENGONO IL DOPPIO INCARICO   :

Filippo Piccone (Pdl) deputato e sindaco di Celano
Paola Pelino (Pdl) deputato e consigliere comunale Sulmona
Fabrizio Di Stefano (Pdl) senatore e consigliere comunale Chieti


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