Ecomafie: Abruzzo al 12° posto nella classifica dell'illegalità

06 Giugno 2010   09:07  

L'Abruzzo si colloca al dodicesimo posto della classifica assoluta dell'illegalita' ambientale con 776 infrazioni accertate, 714 persone denunciate, 1 persona arrestata e 192 sequestri.

Stessa posizione (12esima) anche nello specifico del settore del ciclo del cemento, con 191 infrazioni accertate, 249 persone denunciate e 32 sequestri.

Peggiore invece e' la situazione nel settore del ciclo dei rifiuti, dove l'Abruzzo occupa il decimo posto con 210 infrazioni accertate, 217 persone denunciate e 52 sequestri.Sono alcuni dati raccolti ed elaborati nel dossier Ecomafia 2010 i numeri della straordinaria attivita' svolta anche nel 2009 da tutte le Forze dell'ordine e di Polizia giudiziaria impegnate nelle indagini contro i reati ambientali (Comando tutela ambiente e tutela patrimonio culturale dell'Arma dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Corpi forestali regionali, Polizia di Stato, Direzione investigativa Antimafia, Agenzia delle Dogane, Capitanerie di Porto e Polizia Provinciale).

Il dossier, pubblicato da Edizioni Ambiente e in vendita nelle librerie, e' stato presentato venerdì a Roma.

Il maggior numero di infrazioni nel settore del ciclo del cemento si sono consumati in provincia di Teramo con 62 infrazioni accertate, in provincia dell'Aquila con 61, di Pescara con 41 e di Chieti con 27.

Situazione analoga nel settore dei rifiuti, con 80 infrazioni accertate in provincia di Teramo, 59 in provincia dell'Aquila, 53 in provincia di Chieti e 18 in provincia di Pescara.

"La situazione nell'insieme e' risultata leggermente migliorata rispetto all'anno precedente - commenta Angelo Di Matteo, presidente Legambiente Abruzzo - un buon risultato frutto anche delle notevoli operazioni di controllo svolte sul territorio regionale dalla forze dell'ordine che molto presumibilmente hanno prevenuto le cattive intenzioni degli eco criminali".

Il 2009 e' stato l'anno del terremoto aquilano: tante sono state le attenzioni, comprese quelle di Legambiente che, insieme all'associazione Libera e alla Provincia de L'Aquila, ha dato vita all'osservatorio "Ricostruire pulito" per contribuire al lavoro degli inquirenti nelle attivita' di monitoraggio e prevenzione dai possibili fenomeni di infiltrazioni criminali nel processo di ricostruzione.

"La gravita' di quanto sta emergendo dalle indagini giudiziarie e dagli accertamenti tecnici nelle vicende aquilane - conclude Angelo Di Matteo - impone una campagna regionale di monitoraggio immediato delle opere pubbliche a rischio di calcestruzzo depotenziato".

Come se non bastassero i problemi dovuti alla cattiva gestione dei 4,5 milioni di tonnellate delle macerie del terremoto del 6 aprile scorso, l'Abruzzo si e' rivelato ancora una volta crocevia di traffici illegali di rifiuti speciali: nel Dossier viene infatti ricordata l'Operazione "Spiderman" della Procura di Lanciano, che ha coinvolto 22 persone e 5 aziende fra imprenditori, trasportatori, intermediari e laboratori d'analisi compiacenti, per un totale di movimenti illegali pari a circa 80 mila tonnellate con un business stimato di circa 3 milioni di euro.

"Anche in questo caso si sono rivelate fondamentali le intercettazioni ambientali e telefoniche che - ricorda Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente - hanno evidenziato finanche il coinvolgimento di un ex magistrato e di due funzionari della Polizia provinciale, colpevoli di dichiarare il falso sui controlli. Si tratta di un'ulteriore conferma della necessita' di non far scendere l'attenzione sul sistema delle intercettazioni".

L'Italia e' l'unico Paese in Europa ad aver introdotto il delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti, una straordinaria battaglia che anche Legambiente ha portato avanti con tenacia e che ha consentito di raggiungere risultati straordinari nell'azione repressiva.

"Allo stesso tempo pero, L'Italia e' rimasta uno dei pochi Paesi a non aver ancora previsto nel codice penale i delitti contro l'ambiente che l'Unione Europea impone di recepire entro dicembre 2010 - conclude Luzio Nelli - Si tratta di una riforma di civilta' gia' prevista in un disegno di legge approvato dall'allora governo Prodi nel 1997 e mai trasformato in legge". (AGI)


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