Economia: negativo il tasso di crescita dei distretti industriali. Solo l'ICT a L'Aquila in crescita

13 Luglio 2011   17:44  

Dopo le positive avvisaglie di ripresa degli ultimi tre trimestri del 2010, torna negativo (-1,3%) il tasso di crescita dei cinque distretti industriali dell'Abruzzo. Lo rileva il Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell'Adriatico, che pubblica il 7/o numero del Monitor dei Distretti.

A incidere fortemente su questo dato, decisamente in controtendenza rispetto a quello dei distretti a livello nazionale e della macroarea Sud, sono la brusca flessione dell'export del mobilio (-7,8%), dell'abbigliamento del settore sud della regione (-5,2%) e del polo della pasta di Fara San Martino (-3,5%). Risultano invece in ampia positività le variazioni per il distretto del Montepulciano d'Abruzzo (+11,7%) e per il polo dell'abbigliamento del nord dell'Abruzzo (+15,2%).

Quale spiegazione di questo andamento, c'é la frenata nelle dinamiche dell'export sui mercati tradizionali: Germania, Regno Unito e Paesi Bassi e in misura più significativa in Spagna e Grecia, fanno registrare mediamente un calo del 3,8% rispetto ai livelli dei primi tre mesi del 2010. Sui mercati emergenti (Russia, Cina e Hong Kong) invece si registra un'evoluzione più vivace (+8,8% la variazione tendenziale in questo primo trimestre) che conferma la dinamica positiva avviata nella seconda parte del 2010.

In crescita infine, l'unico polo ad alta tecnologia della regione, il polo Ict dell'Aquila, che registra un incremento delle esportazioni del 7,9% nel primo trimestre del 2011 (in linea con quanto osservato per gli altri poli Ict da noi monitorati). Trainante il mercato statunitense, che singolarmente assorbe oltre il 96% delle esportazioni del polo.

Le criticità emerse dall'analisi dei flussi commerciali trovano riscontro anche nei dati relativi agli ammortizzatori sociali: nei primi cinque mesi del 2011 sono infatti tornate a crescere le ore autorizzate in cassa integrazione guadagni (CIG). Ad un progressivo ridimensionamento delle ore autorizzate in CIG ordinaria, corrisponde un incremento della CIG straordinaria e CIG in deroga, a conferma della situazione di difficoltà, di natura più strutturale, che molte imprese distrettuali si trovano ad affrontare".


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