Elezioni L'Aquila: le mosse di Giuliante contro De Matteis spianano la strada al Cialente bis

04 Gennaio 2012   00:03  

È guerra fredda nel centrodestra aquilano, dove sembra manchino anni all'appuntamento elettorale. L'unico a lavoro, è non è una novità, è Giorgio De Matteis; diplomatico davanti le telecamere, il vice presidente del Consiglio regionale coltiva il suo sogno e prepara le liste a sostegno della propria candidatura a sindaco. Cinque fino ad ora quelle pronte, secondo i bene informati.

Brancola nel buio il Pdl. Dopo l'urbanista Pierluigi Properzi, il senatore Filippo Piccone pare abbia sondato la disponibilità anche dell'imprenditore Angelo Taffo e della vice presidente di Confindustria Alessandra Rossi. Ma senza esito, almeno fino a questo momento.

Gli alleati minori aspettano un passo avanti del partito guida della coalizione, e Luigi D'Eramo de La Destra sembra aver perso ormai il fiato a forza di sollecitare una scelta, qualunque fosse.

A farlo, il passo avanti, è per ora solo l'assessore regionale Gianfranco Giuliante. Abbandonata ogni velleità di rinnovamento e ringiovanimento, annuncia ufficialmente la propria volontà di candidarsi alle primarie del centrodestra. E poco importa se, così, svanisce la principale argomentazione che lo ha portato, sin qui, a bocciare l'ipotesi De Matteis: quella della necessità di mettere la città in mano a chi non è sulla breccia da decenni.

Il disegno di Giuliante ricorda quasi quello di alcuni “cespugli” del centrosinistra, che pur di far fuori Massimo Cialente insistevano per le primarie, salvo defilarsi dalla coalizione una volta verificato che per le primarie non c'erano veti ma che non c'era verso di escludere dalla competizione un sindaco uscente al primo mandato.

L'assessore, insomma, da un lato spera in un ripensamento di De Matteis – difficile, visto che il vice presidente del Consiglio regionale non ha alcun timore di correre da solo – dall'altro nel ricompattamento di un Pdl diviso che conta, al suo interno, molti fans del leader dell'Mpa.

E chissà che non passi proprio la linea di questi ultimi. D'altra parte all'obbligo di elezioni primarie imposto dal segretario nazionale Angelino Alfano – argomentano i pro De Matteis come Carla Mannetti – si è già derogato ad Avezzano.

In questo quadro c'è persino chi azzarda l'ipotesi di un accordo tra Giuliante e Cialente, con l'assessore pidiellino che sarebbe sceso a patti con il sindaco di sinistra pur di scongiurare la conquista del Comune da parte dell'incontrollabile numero due dell'Emiciclo.

Nebbia fitta, intanto, nel centrosinistra dove, ancora una volta, sono dovuti intervenire i vertici nazionali, dopo che né quelli locali né quelli regionali sono riusciti a tenere insieme una coalizione che pure è, tutta insieme, al governo della città.

A Roma si susseguono incontri tra Pd, Sinistra e libertà e Rifondazione. E pare che si tenti di tenere insieme anche l'Udc. Cosa che, d'altra parte, sarebbe naturale visto che fa parte dell'amministrazione di centrosinistra.

Ha già decretato la corsa solitaria, invece, l'Italia dei valori. Sarà dura, per Angelo Mancini, spiegare all'elettorato il motivo di una scelta del genere visto che ha un rappresentante nella giunta e sostiene un sindaco rispetto al quale si propone come alternativa. Ma il partito di Di Pietro, notoriamente, lascia molta autonomia ai vertici territoriali nelle scelte di carattere locale. Per questo è difficile credere che possa esserci un ripensamento.

E poi c'è il partito di Vendola, che scartata l'ipotesi Giustino Masciocco ha ritirato fuori Vittorio Festuccia, buono per tutte le stagioni e desideroso di consumare quel piatto freddo che è la vendetta nei confronti di Cialente che nel 2007 ebbe la meglio ottenendo la candidatura. Chissà se stavolta andrà meglio delle scorse comunali o delle ultime elezioni regionali.

Ragionare sull'ipotesi di elezioni primarie, insomma, è davvero difficile in un quadro di tale disgregazione.

Il pronostico attualmente più facile è che la competizione non si chiude al primo turno.
In campo ci sono già Vincenzo Vittorini ed Enrico Verini, con elettorati eterogenei. Nel centrodestra De Matteis sarà quasi sicuramente in compagnia di un altro candidato; una comitiva addirittura più numerosa accompagnerà la corsa di Cialente.
Difficile credere che uno di loro riuscirà a superare il 50% più uno dei voti.

Marco Signori


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