Elezioni comunali Montesilvano, Rifondazione: "No a primarie truffa"

Di Sante: "Questione indagati non sia tabù"

28 Ottobre 2011   15:12  

Il partito della Rifondazione comunista dice no alle primarie "truffa" a Montesilvano (Pescara). Per i rappresentati del partito, nella città, più volte al centro di scandali giudiziari, c'é bisogno di "rinnovamento" e "discontinuità" rispetto al passato. Per il segretario provinciale, Corrado Di Sante, "la questione degli indagati non può essere un tabù".

"Ancora di più - sottolinea - se si considera che la giunta Cordoma colleziona rinvii a giudizio e ha messo su una giunta composta da transfughi dal centrosinistra".

Rifondazione chiede, pertanto, al centrosinistra, ed in particolare al Pd e all'Idv, di "fare uno scatto in avanti". "Non possiamo accontentarci di queste primarie - spiega Di Sante - in quanto rischierebbero di essere un'operazione gattopardesca nella quale tutto cambia perché nulla cambi. Noi vogliamo sapere con chi ci sposiamo, chi sono i testimoni. Vogliamo conoscere la squadra e crediamo che non sia assurdo chiedere che facciano parte delle liste persone oneste, con le mani pulite e non indagate".

"Vorremmo unire il centrosinistra e fare un centrosinistra forte - aggiunge il consigliere regionale, Maurizio Acerbo - ma alla base deve esserci la questione morale". Per Acerbo, "chi é indagato deve stare casa". "In tutti i luoghi civili, - sottolinea - gli indagati stanno a casa". Il consigliere regionale fa presente che sulla questione il partito "mantiene la propria posizione e non la svende".

In linea con la posizione di Rifondazione anche il partito dei Comunisti Italiani. Per il segretario cittadino, Carmine De Vincenzo, "a Montesilvano occorre una discontinuità chiara con il passato".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore