Emersione capitali all'estero, accordo tra l'Agenzia delle Entrate e le Procure Abruzzo

28 Luglio 2015   14:42  

 Assicurare una stretta sinergia tra l'Autorita' giudiziaria e l'Amministrazione finanziaria nell'ambito della procedura di collaborazione volontaria (cosiddetta voluntary disclosure) per il rientro dei capitali detenuti all'estero in violazione degli obblighi dichiarativi in tema di monitoraggio fiscale, nonche' per far emergere gli imponibili sottratti a tassazione in Italia.

Questo e' l'obiettivo dell'accordo di collaborazione che e' stato siglato questa mattina a L'Aquila, presso la sede della Procura della Repubblica, dal direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate dell'Abruzzo, Federico Monaco, e dai procuratori della Repubblica presso i Tribunali di L'Aquila, Lanciano, Sulmona e Vasto, Fausto Cardella, Rosaria Vecchi (Sostituto), Aura Scarsella (Procuratore f.f.) e Giampiero Di Florio. 
   

In particolare l'accordo prevede che l'Agenzia delle Entrate comunichera' alle Procure competenti i nominativi dei soggetti che hanno presentato richiesta di accesso alla procedura di collaborazione volontaria.

Le Procure, in risposta, informeranno l'Amministrazione finanziaria sull'esistenza di cause di inammissibilita' che precludono l'accesso alla procedura di emersione volontaria.

Secondo l'accordo, in ottemperanza alle previsioni normative introdotte in ambito penale dalla legge 186 del 2014, l'Agenzia sara' chiamata altresi' a comunicare i nominativi dei soggetti che nell'ambito della procedura hanno esibito o trasmesso atti o documenti falsi, ovvero hanno fornito dati e notizie non rispondenti al vero, per le consequenziali determinazioni di spettanza dell'Autorita' giudiziaria.

Da ultimo, gli Uffici finanziari, entro trenta giorni dalla data di esecuzione dei versamenti dovuti dal contribuente, provvederanno a comunicare alle Procure della Repubblica la conclusione della procedura di collaborazione volontaria ai fini dell'esclusione della punibilita' per i reati individuati dal legislatore.

Permane in ogni caso l'obbligo per l'Agenzia delle Entrate di denunciare all'Autorita' giudiziaria (ex art. 331 c.p.p.) ogni altro reato intercettato nello svolgimento dell'istruttoria relativa alle richieste di voluntary disclosure.

L'intesa - commenta infine l'Agenzie delle Entrate - consente alle amministrazioni coinvolte di fare sistema nella lotta e nel contrasto a fenomeni evasivo-elusivi, anche con risvolti internazionali, all'interno di un nuovo ed evoluto rapporto tra fisco e contribuente basato sulla reciproca fiducia e collaborazione.


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