Emozioni che si aggirano per i borghi abruzzesi

06 Agosto 2007   17:13  
Il Festival del cinema naturalistico ed ambientale abruzzese ha come pregio quello di non essere pensato per addetti ai lavori, nel chiuso di una sala, ma quello di aver scelto la formula itinerante al fine di disseminare il territorio con significati emozioni e valori. Ne è stata una prova la prima tappa a Roccascalegna, dove il Festival, in uno scenario di rara bellezza, ha proposto una decina di opere che hanno spaziato dagli antichi mestieri del Parco regionale Sirente velino, nel documentario di Unovideo dell’Aquila agli artigiani molisani raccontati da Pieluigi Girgio, fino alle colonie di religiosi mennoniti del Messico e alle tecniche di architettura documentata da Sostenibilità di Daniela Melandri e Marco Terenzi, passando come è ovvio per gli altopiani lunari della Cappadocia. Ad offrire ulteriori spunti di riflessione è stato il dibattito a cura di Legambiente dedicato ai piccoli comuni. Ieri a Roccascalegna, che con questo festival arricchisce un programma estivo di alto livello culturale, era presente anche il noto documentarista Marco Leopardi, due dei venticinque documentari in concorso portano la sua prestigiosa firma. "la dote di un documentarista - afferma Leopardi - èil rispettare la realtà e i suoi ritmi". Non è la virtù esclusiva di un documentarista. Prossima tappa del festival ad Intermsoli il sette agosto a seguire Piertacamela, Civitaquana, Farindola, Rigopiano, Capestrano e Fano Adriano La cerimonia di premiazione, presentata da Maria Teresa Ruta, avrà luogo a Giulianova il 19 agosto

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