Evase tasse per 21 milioni: imprenditori marsicani nei guai

25 Novembre 2011   19:54  

L’impegno delle Fiamme Gialle marsicane, coordinate dal Comando Provinciale dell’Aquila, è sempre più rivolto all’aggressione dei fenomeni evasivi di maggiore entità, che danneggiano il bilancio dello stato ed il sistema economico nazionale.

In tale contesto è stato smascherato dai finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Avezzano, un complesso ed articolato sistema di frode, architettato da alcuni imprenditori marsicani operanti nel settore edile, i quali hanno truffato il fisco utilizzando un ingegnoso sistema evasivo. Il circuito frodatorio, contemplava l’utilizzo di società di comodo insolventi, create ad hoc ed intestate a diversi “prestanomi” i quali, attraverso l’emissione di una enorme mole di fatture per operazioni inesistenti, garantiva illeciti benefici fiscali con una evasione di imposta milionaria. Il sistema di frode acclarato rispecchia in grandi linee quello delle c.d. “frodi carosello”, basate principalmente nell’interporre, nelle transazioni economiche e commerciali, soggetti economici “inesistenti” o “scatole vuote”, sulle quali ricadono tutti gli obblighi tributari che, puntualmente, non vengono mai assolti. Il soggetto economico beneficiario, pertanto, scevro da ogni incombenza tributaria, potrà proporsi sul mercato con prezzi più bassi rispetto ad altri operatori del settore che operano correttamente, creando così una concorrenza sleale che danneggia l’intera economia.

Tale condotta, gravemente lesiva sia degli interessi erariali sia degli operatori onesti, è stata stroncata al termine di vaste e complesse indagini di polizia giudiziaria e tributaria, durate più di due anni e condotte in collaborazione con la locale Procura della Repubblica di Avezzano.

Al termine delle complesse ed articolate attività, sono stati denunciati, a vario titolo, nr. 11 soggetti responsabili.

Alcuni di essi, considerata la pressante azione dei militari, hanno anche occultato la documentazione fiscale delle aziende e spostato le sedi legali delle società in regioni limitrofe, con la speranza, risultata vana, di impedire la ricostruzione del “modus operandi”.

L’attività posta in essere nei confronti di 9 aziende locali, ha consentito di constatare una evasione alle imposte dirette per euro 16.583.915; violazioni all’iva per euro 4.298.098; l’individuazione di fatture false per oltre 7 milioni di euro e la scoperta di nr. 5 “evasori totali”.

Per impedire il protrarsi dell’attività delittuosa, la commissione di ulteriori reati fiscali e riuscire a garantire la pretesa erariale, la Procura della Repubblica di Avezzano ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P., specifici decreti di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, riguardanti le quote delle due principali società di capitali interessate alla frode e di nr. 8 terreni ubicati nel comprensorio marsicano tutti riconducibili al principale indagato.

Inoltre, l’applicazione di ulteriori misure cautelari a garanzia del credito vantato dallo Stato, sono state richieste alla locale Agenzia delle Entrate.

Applicazione di ulteriori misure cautelari, a garanzia del credito vantato dallo Stato, sono state richieste alla locale Agenzia delle Entrate. Gli indagati sono: L.C.J. di 46 anni dell' Australia, T.N. di 42 anni del Canada, B.D.M. di 46 anni della Romania, B.R. di 56 anni, C.S. di 56 anni, C.R. di 50 anni, M.L. di 49 anni, D.E. di 46 anni tutti di Celano, D.C.E. di 63 anni di Ortucchio, T.S. di 53 anni di Avezzano, T.G.M.A. di 63 anni di San Remo.


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