Evasione fiscale, Finanza scopre fatture false per milioni di euro a Lanciano

09 Agosto 2011   09:40  

Un giro di fatture false finalizzato all'evasione Iva di oltre 3 milioni di euro e alla deduzione indebita di circa 5 milioni di euro di costi. E' quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Lanciano al termine di una complessa attivita' di indagine durata oltre un anno sulle false fatturazioni di una societa' del comprensorio lancianese operante nel settore dell'edilizia.

Attraverso l'utilizzo sistematico negli anni di fatture relative ad operazioni inesistenti, emesse a fronte di lavori di fatto mai eseguiti, la societa' - spiega la Finanza in una nota - ha potuto dedurre in modo indebito costi per circa 5 milioni di euro, con sottrazione di una base imponibile ai fini Irap dello stesso importo, e con un'evasione Iva di oltre 3 milioni di euro.

Questo sistema ha inoltre consentito di abbattere i ricavi dichiarati, derivanti da operazioni economiche realmente intervenute con grandi societa' della Val di Sangro, facenti parte di importanti e note multinazionali italiane ed estere. Il meccanismo fraudolento si e' basato sull'interposizione fittizia di diverse ditte individuali. In alcuni casi, i titolari, schiacciati dalle precarie condizioni finanziarie determinate anche dalla grave congiuntura economica in atto, si prestavano al sistema pur di conseguire un compenso, corrispondente ad una percentuale sugli importi indicati in fattura.

Una delle ditte era stata appositamente costituita da un parente della moglie dell'amministratore della societa' verificata, di origine romena. Molto spesso - continua la nota - era direttamente lo stesso amministratore della societa' verificata che provvedeva alla emissione delle fatture false, circostanza emersa nel corso delle dichiarazioni raccolte dai titolari delle ditte e dei lavoratori alle loro dipendenze, che ignoravano anche la natura dei lavori fatturati.

Tra le ditte coinvolte si e' scoperto che alcune erano in posizione strutturale di evasione totale verso il Fisco, mentre altre avevano gia' cessato la propria attivita' molti anni addietro". L'attivita' di indagine, durata oltre un anno, e' stata particolarmente difficoltosa per "l'occultamento volontario della documentazione delle ditte fittiziamente interposte, circostanza favorita, in un caso, dalle origini estere del relativo titolare che, allontanandosi dal territorio nazionale, si e' reso definitivamente irreperibile".

Sono state segnalate all'Autorita' Giudiziaria 5 persone per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e distruzione della documentazione contabile istituita. Inoltre e' stata proposto il sequestro preventivo dei beni dei quali e' consentita la confisca penale per equivalente.


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