Il maestro Fabrizio Pellegrini, non sarà costretto a tonare in carcere, Almeno per il momento, Pellegrini condannato ad una pena carceraria di due anni e 2 mesi, per coltivazione di Cannabis, si è visto fortunatamente rinnovare l'ospitalità presso la struttura di Crevalcore dove gli è possibile continuare la cura per la sua patologia.
Intorno al caso Pellegrini si è aperta da tempo una forte mobilitazione, che vede schierato al suo fianco il Partito Radicale.
Quello del pianista teatino è un caso singolare, scaturito dal fatto che da una parte la cannabis, che Pellegrini coltivava per potersi curare, è l’unica terapia certificata dai medici per affrontare la dolorosissima fibromialgia che lo affligge.
Ma dall’altra, quasi come una beffa, a ottobre del 2016 è arrivato il decreto commissariale che nel disciplinare le modalità di rimborsabilità ed erogazione dei farmaci a base di sostanze cannabinoidi per finalità terapeutiche, esclude dalle prescrizioni la riduzione del dolore nella fibromialgia ossia la patologia da cui è affetto Fabrizio Pellegrini.