Farmaco anti epilessia: quasi introvabile in Abruzzo

Da metà ottobre c'è carenza

02 Dicembre 2010   11:47  

In Abruzzo è caccia alla pillola della sopravvivenza. La Keppra, un medicinale utilizzato per la cura dell’epilessia, è quasi introvabile. Da quasi un mese scarseggia nelle farmacie. Le richieste del farmaco introvabile che sono cominciate ad arrivare anche via mail. I farmacisti vorrebbero ma non possono accontentare le richieste.

C’è chi si trova a dover sciogliere un odioso problema: ha a disposizione quattro confezioni di pillole, ma i pazienti che ne fanno uso sono sei.

A Pescara su 6 farmacie, 4 sono in attesa del rifornimento; le altre non hanno registrato problemi, solo perché il magazzino riesce ancora a soddisfare i pazienti.

A L'Aquila le farmacie che siamo riusciti a contattare hanno confermato "l'ultima confenzione l'abbiamo venduata ieri e oggi siamo sprovvisti". Inoltre ci fanno sapere che la casa produtrice del Kreppa, la UCB, ha segnalato, in caso di problemi, un numero di telefono da contattare per problemi. Li abbiamo contattati. Risponde un call center che si occupa di sopperire all'emergenze ovvero, solo dei casi  non si  riesce ad ottenere il farmaco dagli abituali fornitori. Allora ci si può rivolgere  si rivolge al call center dell'UCB che cerca di reperire il farmaco ma in piccolissime quantità "arriviamo a rifonrire fino a massimo 4 scatole, ma sono già tante".

"Il farmaco è mancante,  ma non dipende dalle farmacie né del nostro sistema di distribuzione - chiarisce la dottoressa Fiammetta De Ferri, presidente dell’Ordine dei farmacisti -: l’azienda produttrice non sta consegnando gli ordinativi, sappiamo che c’è un problema di contingentamento. Ma mi risulta che dovrebbero arrivare quote del medicinale nella prossima settimana".

Un problema che però sembra essere stutturale perché a periodi alterni questo farmaco manca. Se oggi avessimo bisogno di quel farmaco insomma avremmo problemi a trovarlo.

A L'Aquila i farmacisti ci dicono che fanno ordini del farmaco più volte al giorno e che i problemi sono iniziati già da metà ottobre. "L’ultima disponibilità è dell’8 novembre - dicono dalla farmacia Centrale di corso Vittorio a Pescara -, è mancante nei depositi, che ne sono sforniti, pare che l’azienda produttrice non stia inviando le forniture ma non sappiamo perché. Per fortuna, però, i pazienti non sono tanti e di solito hanno le loro scorte".


Fortunatamente i malati di pilessia si riforniscono per tempo del farmaco e comunque il numero di malati in Abruzzo non è altissimo. E se è vero che, per fortuna, c’è un target numericamente limitato, è altrettanto vero che il farmaco è impiegato per la cura di una patologia di estrema delicatezza.

E' il dottor Antonio Pace direttore della  farmacia comunale di Città Sant’Angelo a solleva il problema nei termini del diritto di cura che dovrebbe essere garantito, sempre e a chiunque. «Stando a quanto mi hanno riferito l’azienda, che ha una sede commerciale e non produttiva in Italia, decide i quantitativi da inviare in Italia senza sentire il dovere di dare altre spiegazioni. Questa ditta, inoltre, ha la copertura del brevetto, per cui nessuno può produrre senza la loro autorizzazione e relativo pedaggio.  Il dottor Pace porrà il problema al ministero della Salute: "L’Italia, a mio avviso dovrebbe in questi casi disporre di aumentare la produzione, per assicurare i farmaci a tutti coloro che lo usano oppure la produzione potrebbe essere iniziata da un’altra ditta".


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