Federalismo, allarme della Cgil: "In Abruzzo servizi a rischio"

12 Ottobre 2010   11:26  

"Lo schema di decreto legislativo sul federalismo presentato dal Governo, che disciplina le entrate fiscali di Regioni e Province e i costi e i fabbisogni standard per la sanita', e' un provvedimento delicatissimo per la Regione Abruzzo". Lo afferma la Cgil regionale secondo la quale "con questo decreto oggi c'e' il rischio di 'rompere' l'unita' del Paese, con un fisco che non assicura a ciascuna regione l'integrale finanziamento per le funzioni e per Livelli Essenziali delle Prestazioni, necessari a garantire i diritti sanciti dalla Costituzione (in Sanita', Assistenza Sociale, Istruzione scolastica, trasporti, ecc), penalizzando proprio quelle piu' povere, tra cui la nostra Regione. A questo proposito, per la parte sulle entrate fiscali il decreto preoccupa. Il principio di territorialita' del prelievo rischia di accentuare drammaticamente il divario tra regioni ricche e povere, con una clamorosa contraddizione della stessa legge delega. Le previsioni su Irap e addizionali Irpef - proseue la Cgil - rischiano di aggravare il carico fiscale, gia' insopportabile, su lavoratori e pensionati. Mentre sarebbe necessaria una riforma fiscale equa, che sposti il peso fiscale dal lavoro verso le rendite, le transazioni finanziarie e i patrimoni. Quanto previsto per il fondo perequativo, inoltre, rischia di non garantire il finanziamento integrale dei livelli essenziali in ogni regione. Il federalismo - rileva il sindacato - non si fa senza risorse, perche' cosi' condanna le regioni piu' povere a negare diritti e in Abruzzo gia' oggi sono di fatto negati molti diritti con il taglio dei trasferimenti dello Stato con la riforma del titolo Quinto della Costituzione. Insistiamo perche' si riveda l'ultima manovra finanziaria, che ha tagliato le risorse destinate a funzioni essenziali di regioni, province e comuni, come ai trasporti, proprio alla vigilia del federalismo. Condividiamo la richiesta della Conferenza delle Regioni e dell'Anci di definire, finalmente, anche i Livelli Essenziali per l'assistenza sociale. Non farlo significherebbe negare l'uniformita' dei diritti in tutto il paese. Ora si avvia il confronto istituzionale nazionale ed anche la Regione Abruzzo, con le residue forze disponibili, deve prevedere modalita' di confronto al suo interno con la costituzione di un tavolo tecnico specifico su queste delicatissime scelte. Noi insisteremo perche' il sistema fiscale sia davvero l'architrave di un'equa politica dei redditi, fondata sulla progressivita' del prelievo, sulla lotta all'evasione, e capace di reperire le risorse necessarie a finanziare integralmente i Livelli Essenziali per assicurare i diritti. Solo cosi' - conclude la Cgil - si puo' agire per superare gli squilibri territoriali e per garantire l'eguaglianza dei cittadini in tutto il Paese, come prevede la nostra Costituzione".


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