Festival cinema ambientale: il valore del paesaggio appenninico, ed altri mondi

10 Agosto 2011   14:41  

Non solo documentari ma anche momenti di dibattiti pubblici al Festival internazionale del cinema naturalistico ed ambientale.

A Montereale si è discusso del valore dela difesa del paesaggio appenninico, un bene prezioso minacciato sia dall'abbandono dei apesi e delle colture che sono aprte del paesaggio, sia dall'avanzare del cemento, della speculazione edilizia, dall proliferare di parchi energetici, solari ed eolici, talvolta colocati in contesti inopporutni ed eccessivamete impattanti. Hanno partecipato il vice questore del Corpo forestale dello Stato di L' Aquila, il regista e documentarista abruzzese Allessandro Di Federico, Fernando Di Fabrizio, presidente di Cogecstre, la cooperativa che gestisce l'oasi naturalistica di Penne, il sindaco di Montereale Anna Rita Laurenzi.

Particolarmente significativa la riflessione sull'importanza della preservazione del paesaggio agrario nel cratere sismico aquilano, che paradossalmente viene minacciato da una ricostruzione che ancora non comincia per i centri storici, ma che vede già l'espandersi delle periferie in maniera disordinata, con un incremento di consumo di suolo e di fenomeni di abusivismo, nonchè la proliferazione del brutto estetico.

E questa sera a Montereale: vie di fuga dal riscaldamento globale, corridoi verdi, miniere di zolfo.

Il riscaldamento globale, corridoi verdi, miniere di zolfo, passando per i mondi acquatici: questo il percorsi che propone nell'ultima serata del 10 agosto a Monterale il festival internazionale del cinema naturalistico ed ambientale.

Si comincia infatti alle 21 sotto la torre della piazza superiore con un piccolo capolavoro di Vittorio De Seta ''Surfanara'', un breve inteso viaggio nella Sicilia più vera e profonda, è il caso di dire: L'alba rischiara appena il cielo che già i minatori affluiscono alle bocche dei pozzi. Un canto lento e solenne commenta queste immagini. Gli uomini del turno notturno affiorano alla superficie dopo otto ore di lavoro, i sopravvenuti attendono il loro momento per scendere nella miniera. Si crea la ciarliera, eccitata animazione caratteristica dell'inizio e della fine del lavoro. I minatori si apprestano al lavoro, spingono i vagoncini e preparano le perforatrici.

A seguire ''Gli stagni effimeri'' di Rubén Duro. L'acqua piovana è responsabile della sopravvivenza degli ecosistemi terrestri poiché favorisce lo sviluppo della vegetazione. Buona parte di quest'acqua penetra nel terreno e va ad alimentare le falde acquifere, ma in luoghi dove il terreno presenta determinate caratteristiche, le piogge generano piccolo stagni nei quali l'acqua che viene trattenuta mette in movimento l'orologio biologico di piccoli esseri, specialmente microorganismi che costituiscono la base degli ecosistemi di questi ambienti.

Infine il documentario pluri-premiato di Eugenio Manghi, Going North.Il riscaldamento globale - questa la chiave di lettura del docufilm - è un problema che oggi ha assunto delle proporzioni considerevoli per via dell'impatto determinante dell'attività umana.

Una delle conseguenze più preoccupanti di questo fenomeno è la minaccia della biodiversità: a causa del mutamento delle condizioni ambientali originali, animali e piante dell'emisfero boreale si spostano verso nord alla ricerca delle temperature ideali per sventare il pericolo estinzione. Questa fuga si realizza attraverso i «corridoi biologici», autostrade verdi rappresentate da fiumi e montagne sulle quali l'uomo non è intervenuto pesantemente.


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