Fiat, Landini dopo tre anni di assenza forzata, oggi all'assemblea Sevel di Atessa

07 Febbraio 2014   15:25  

 "La condizione degli operai in Sevel e' peggiorata in questi ultimi tre anni: guadagnano di meno e lavorano di piu', il sistema Ergo Uas ha saturato i tempi di lavoro e creato problemi fisici, non aumentando peraltro la produttivita'".

Lo ha dichiarato il segretario nazionale della Fiom Cgil, Maurizio Landini, a margine delle assemblee di fabbrica alle quali sta partecipando dopo un'assenza forzata di 3 anni.
"Ce n'era un gran bisogno, a quanto pare: le assemblee sono state affollate e molto partecipate, ovviamente non erano solo nostri iscritti - ha sottolineato Landini, che e' tornato in fabbrica con la Fiom dopo la sentenza della Corte Costituzionale - la divisione sindacale non ha pagato, la scelta di andare per conto proprio e' stata pagata dai lavoratori, che si sono visti diminuire i salari in questi tre anni a fronte di un aumento del lavoro.
Noi chiediamo alla Sevel che all'aumento di produzione prospettato per il 2014 corrisponda un aumento delle assunzioni, ma non di carattere interinale, bensi' di apprendistato professionalizzante"

 "Il Governo deve tornare a fare politica industriale, ora, tornando a mettere soldi in una legge che dal 2005 non viene rifinanziata e che nel caso della Electrolux manterebbe i livelli dei salari con i contratti di solidarieta', abbassando del 40 per cento i costi del lavoro per l'azienda con la decontribuzione".
"Puo' essere un contributo vero per ridurre il costo del lavoro senza polemiche sulla riduzione dei salari - ha sottolineato - oltre che un segnale evidente che si torna a fare politica industriale in Italia.
Gli ultimi governi Berlusconi, Monti, Letta hanno fatto disastri in tema di lavoro: bisogna che ci si sieda intorno a un tavolo e si difenda il lavoro, chiedendo alle aziende che producono qui in Italia investimenti e non delocalizzazioni".

"Cosa succedera' alla Sevel di Atessa dopo la scadenza dell'accordo con Psa nel 2017? Oltre al restyling del Ducato, dov'e' il nuovo prodotto da mettere sul piatto per rinnovare l'accordo? Lo chiederemo ai vertici Fiat martedi' nell'incontro in programma a Torino".  "Vogliamo conoscere i progetti futuri del gruppo Fiat per lo stabilimento Sevel, posto che per il lancio di un nuovo prodotto sono necessari 24 mesi, direi che ci siamo", ha detto Landini alludendo alla scadenza dell'accordo tra Fiat e Psa (Peugeot e Citroen) fissato inizialmente nel 2017.
Recentemente l'accordo e' stato prorogato di due anni, fino al 2019, come annunciato dalle stesse aziende che compongono la joint venture nata nel 1981, Fiat e Psa. La Sevel e' lo stabilimento piu' grande d'Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri; impiega 6.200 lavoratori direttamente, quasi 20mila nell'indotto. 

 "Il governo Letta deve fare quello che fa un governo serio: come hanno fatto i vari Hollande, Merkel, Obama, apra una discussione vera perche' senza una ripresa degli investimenti pubblici e privati anche in Fiat noi rischiamo tra qualche anno di raccogliere le macerie".

"Il ritorno della Fiom in Fiat e' una vittoria sindacale, abbiamo chiesto agli operai di votare una carta rivendicativa che sottoporremo ai vertici Fiat che come noto non vuole dare aumenti di salario nel 2014" 
"La Fiat - ha aggiunto - ha abbassato i salari degli operai e peggiorato le condizioni di lavoro degli stessi: in Sevel si lavora molto, anche con gli straordinari, eppure non vediamo investimenti di ampio respiro.
Aumenta la produzione, ma non aumenta l'occupazione, se non quella interinale: vogliamo assunzioni vere, con apprendistato professionalizzante e riassorbimento di chi e' finito fuori dalla fabbrica, rapporti di lavoro certi che diano prospettiva.
Se questo non dovesse essere - ha aggiunto Landini - siamo preoccupati, perche' sappiamo che nel 2017 scade l'accordo con i francesi (Psa, Peugeot e Citroen ndr) e sappiamo che la Fiat sta spostando la testa in altri Paesi".
 


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