Flotilla verso Gaza, governo italiano insorge: ‘Non cediamo a questa follia’

01 Ottobre 2025   16:29  

La Global Sumud Flotilla sta avvicinandosi alle coste di Gaza, mentre il dibattito politico travalica i confini nazionali. Secondo fonti ufficiali, la Marina italiana ha deciso di interrompere l’escorta al termine delle 150 miglia nautiche, lasciando le imbarcazioni attiviste proseguire senza protezione statale.
Le autorità di Tel Aviv, dal canto loro, affermano che Israele potrebbe attuare operazioni navali di intercettazione, potenzialmente impiegando commando Shayetet 13 o affondando alcune unità della flottiglia.
Attivisti a bordo, tra cui esponenti noti del panorama internazionale, denunciano manovre intimidatorie da parte di navi israeliane, con avvicinamenti “pericolosi” e disturbi alle comunicazioni.

Patria politica e diplomatica, l’Italia si trova in una posizione delicata. La premier Giorgia Meloni ha invitato al rispetto del processo diplomatico, definendo pericolosa ogni insistenza della Flotilla nel momento attuale.
Condividendo la linea romana, la Grecia ha sottoposto a Israele la richiesta di assicurare la sicurezza delle imbarcazioni e ha incoraggiato un’operazione coordinata per la consegna degli aiuti tramite il Patriarcato Latino di Gerusalemme.

Sul fronte attivista, Maria Elena Delia – portavoce italiana della missione – ha esortato le istituzioni a farsi carico delle proprie responsabilità: «Siamo qui perché nessun governo ha osato intervenire di fronte alla tragedia in corso» ha dichiarato.
David Adler, coordinatore internazionale della spedizione, ha anticipato che non verrà opposta resistenza all’eventuale board: «Sappiamo come agiscono, ma manteniamo la nonviolenza».

Nel corso della notte, la Flotilla avrebbe segnalato l’avvicinamento di navicelle con luci spente e la presenza di droni nel raggio d’azione. Gli attivisti interpretano tali movimenti come tentativi di logoramento e intimidazione psicologica.

Parallelamente, alcuni esponenti politici italiani minacciano reazioni decise: Maurizio Landini ha annunciato la disponibilità a uno sciopero generale nel caso in cui la missione venga bloccata o i partecipanti vengano arrestati.

Da Madrid, il governo spagnolo ha evitato un coinvolgimento diretto nella rotta israeliana, pur offrendo la nave Furor per operazioni di supporto a distanza. Tuttavia, ha ammonito che ogni ingresso nella zona esclusiva stabilita da Israele espone le imbarcazioni a gravi rischi.

Dopo una serie di attacchi via drone e interferenze tecniche su almeno una decina di imbarcazioni – senza vittime segnalate – la missione ha rifiutato la proposta israeliana di scaricare gli aiuti in porto controllato (Ashkelon o Cipro).

La Flotilla si trova ora a rischio imminente. Ogni miglio guadagnato verso Gaza è misurato in tensione diplomatiche, azioni militari e ambizioni umanitarie che rischiano di collidere.


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